Non mi posso impegnare. Ieri mercoledì ero uscito con la cammisa hawaiana e il mocassino troppo assassino convinto che mi facevo una bella passiata e ci davo una quariata alle ossa. Machì? Me ne ho dovuto tornare a casa (a nuoto) per mentermi i quasetti i lana perché si attassava dal freddo e davanti al portone c’era un tappeto di aceddi morti. Mi sono detto: può essere che sbagliai giorno? No, era giusto. Insomma alla fine risultò una giornata di discreto malotempo con pioggia assuppaviddani tagliente e agghiacciata.
Quando il tempo fa così, un volta si diceva che «marzia» e cioè che quando l’invernata ci comincia a dare un a bella salutata perché, chiamala ca vieni, arriva la primavera, il tempo non è conto che può dire: nfino a oggi così, da domani è primavera svegliatevi bammine. No, c’è un periodo che «marzia» cioè che piove a lasseppigghia, un colpo c’è freddo, un colpo di meno. Ma questo, appunto a marzo. Ora che siamo a metà febbraio mi pare un poco esagerato che il tempo deve «marziare». Prendiamo oggi giovedì, per esempio. Per un pronto accomodo per tutta la mattinata resta il freddo ed è facile, come ieri, che cade un poco d’acqua. Dopo le undici forse la temperatura sale un poco ma di doppopranzo è più facile che piove. Ma non dovrebbe durare tanto assai. Nelle siritine il tempo si comporta come nelle matinate e di notte dovrebbe affacciare il sereno.
Insomma siamo ancora con un bello punto interrogativo e questo mi fa pensare al problema del vestimento. Ora sono sicuro che una poco di voi hanno sentito dire «u tempu dei maluvistuti». Certo, non è il caso nostro. Ora come ora c’è un attasso di freddo che il «malo vestimento» è solo perché uno si deve cummigghiare di cappotti, giacche, nguantine, cappidduzzi, scarpe attipo anfibi militari, quasette (paia n.3) di lana. Maglietta della salute. Insomma, quando uno si veste, ingrassa sette chili. Ma il vero tempo «dei malo vistuti» è quando aggiorna un poco il tempo e uno magari si volesse un poco alleggerire ma poi succede che la giornata accumincia in una maniera e finisce in un’altra. Perché vi dico questo? Perché - udite udite - questo fine settimana, da venerdì a domenica, ci dovrebbero (e sottolineo dovrebbero) essere tre giorni di sereno e, dopo tanti giorni, nelle ore centrali della giornata il freddo dovrebbe scarmire un poco e, pensate, potremmo arrivare ad avere 15 gradi. Ma attenzione perché poi nella scurata la temperatura se ne scende di nuovo. Per cui dovete caminare attrezzati. E con questo rispondo pure ai tanti che mi hanno detto che di questo freddo non se ne può più e mi hanno domandato quando ce ne usciamo. Ma forse è presto per dire se ce ne stiamo uscendo. La settimana prossima, infatti, torna il malotempo e anche il freddo, anche se non come quello che ci siamo assuppati negli ultimi dieci giorni.
Nel resto della Sicilia per tutta la giornata di oggi cì saranno coperture e allargamenti uno di seguito all’altro come un bracciale fatto di ossidiana e pietra pomice. Eccezione a Messina dove le piogge saranno più continue. Ma vi voglio segnalare che, perfino a Enna, il termometro non scenderà mai sotto zero. Buon segno?