PALERMO. Il Movimento dei Forconi torna alla ribalta. L'appuntamento è per lunedì dinanzi ai cancelli delle raffinerie siciliane e delle condutture che portano a mare. L'idea è quella di impedire alla produzione di benzina di lasciare l'Isola. Considerando che la Sicilia rappresenta la piattaforma energetica del Paese appare evidente l'obiettivo: lasciare a secco l'Italia o, comunque, provocare un po' di intoppi ai distributori. Dal canto loro i pescatori bloccheranno i porti: Palermo, Siracusa, Catania, Termini.
Motivo della nuova protesta? Il silenzio delle istituzioni. I capi del movimento non sono stati invitati ai tavoli tecnici che si stanno occupando della defiscalizzazione del carburante. Un'offesa ai Forconi? Nemmeno per sogno. Tocca, infatti, ai regolatori affrontare il problema. Gli attivisti non hanno diritto d'accesso. Se bastasse l'occupazione della piazza per intervenire su leggi e regolamenti saremmo nell'anarchia.
Forse ha ragione il presidente Lombardo: sostiene che il solo scopo della protesta è la visibilità sui media. Ha certamente colpito nel segno Ivan Lo Bello quando avvertiva sulle infiltrazioni mafiose. A Lentini il primo arresto. È chiaro da tutto questo che la protesta ormai si svolge ben lontana dai confini della legalità. Siamo nell'immenso campo dell'irregolarità e del sopruso dove una minoranza arrogante e prepotente vuole imporre il suo gioco al resto dei cittadini. Non rileva la fondatezza o meno della protesta. I metodi sono inaccettabili e, come tali, vanno respinti. L'autorità di vigilanza sugli scioperi aveva annunciato che avrebbe stroncato gli abusi. Il ministro Cancellieri si era impegnata sul ripristino della legalità. Lunedì avranno modo di dare contenuto alle rispettive promesse
La azioni illegali dei Forconi contro i cittadini
L'appuntamento è per lunedì dinanzi ai cancelli delle raffinerie siciliane e delle condutture che portano a mare. Motivo della nuova protesta? Il silenzio delle istituzioni. Ma i metodi sono inaccettabili e, come tali, vanno respinti
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