Il Carnevale di Sciacca, dopo 112 anni di onorata carriera, rischia registrare una fragorosa battuta d’arresto. Le notizie, che ribalzano tra social network e testate giornalistiche locali, parlano di una incertezza senza precedenti. Tra una frase postata dall’assessore Michele Ferrara sulla propria pagina di facebook ed una dichiarazione rilasciata alla stampa saccense dal sindaco Vito Bono, la kermesse che vede Peppe Nappa protagonista sembra non trovare una giusta collocazione. C’è chi parla di carnevale a febbraio senza sfilata di carri (scelta assai impopolare), chi di fare la festa con tutti i crismi, spostandola nel mese di agosto, e chi infine consiglia di fermarla per un anno e ripartire con maggiore sprint nel 2013. Nel frattempo, contrariati per essere arrivati al mese di gennaio senza notizie certe, le maestranze di Sciacca stanno organizzando una manifestazione che prende spunto dalla ultracentenaria tradizione carnascialesca: un corteo funebre in carta pesta. L’unico carro costruito in questo primo scorcio di 2012 vede, infatti, il feretro di Peppe Nappa. Per l’occasione è stato anche composto un originale inno, come vuole tradizione: una marcia funebre composta dalla premiata ditta Gulino-Sclafani, tra gli organizzatori della protesta. L’appuntamento è a Sciacca il 6 febbraio alle ore 20 in piazza Friscia, per muoversi alla volta del palazzo comunale. Nel frattempo, la dirigenza cittadina, cerca di scongiurare la protesta indicendo riunioni con i carristi ed illustrando progetti di carnevali estivi e sfilate di emergenza. Ma sino ad oggi, gli organizzatori del corteo funebre sono irremovibili e la sfilata a lutto sembra confermata. Gli appelli, lanciati con il passaparola e, soprattutto, tramite facebook fanno pensare ad un corteo decisamente numeroso, che porterà in piazza centinaia di cittadini amanti del Carnevale di Sciacca. Molte adesioni sono arrivate anche dai paesi limitrofi e dalla città di Palermo, a testimonianza di quanto stia a cuore la festa a buona parte della Sicilia Centro-Occidentale. Nel frattempo, la Regione, all’oscuro delle decisioni prese nella città agrigentina, sta promuovendo in diverse città italiane (Roma e Milano, tra tutte) i suoi carnevali più famosi: Acireale, Termini Imerese e appunto Sciacca. Ma mentre la compagine catanese e quella nel palermitano sono più che pronte ad accogliere frotte di turisti, le persone che si recheranno a Sciacca rischiano di trovare una brutta sorpresa. E se a carnevale ogni scherzo vale, questo scherzo, per famiglie e ragazzi che si apprestano a percorrere centinaia di chilometri per ammirare i poderosi carri e ballare sulle note dell’inno di Peppe Nappa, potrebbe far ridere davvero poco.
Alessio Giuliano, Palermo
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