Certo è difficile da capire. Impossibile da accettare. La Sicilia spende per il personale quanto dieci regioni italiane. Considerando il loro numero è facile concludere che Palazzo dei Normanni, da solo, spende metà del totale nazionale. A questa conclusione arriva il Copaff. Vale a dire la commissione incaricata di preparare il federalismo fiscale. Facile immaginare, dinanzi a queste cifre, quali saranno le reazioni della Lega e di tutto il Nord. Basti pensare che la Lombardia spende otto volte di meno e il Veneto dodici. Insomma le due aree dove il Carroccio è più forte brillano per la loro virtù amministrativa.
Quelle della Sicilia sono cifre che fanno rabbrividire. Ma soprattutto riaccenderanno le polemiche contro il Mezzogiorno visto che seconda in classifica, seppure a grandissima distanza c'è la Campania. Le grandezze appaiono veramente ingiustificate. La Sicilia spende complessivamente 1,7 miliardi. Napoli 383 milioni. Roberto Formigoni, a Milano, appena 223 pur governando da più di quindici anni la Regione più popolosa d'Italia. Difficile, in queste condizioni, bloccare le proteste che si alzano dalle valli bresciani o dalle montagne di Belluno. Ma soprattutto spiegano le ragioni di tante resistenze al federalismo.
Non c'entra nulla il Risorgimento, i 150 anni dell'Unità, la Costituzione e altre contorsioni. Semplicemente il Sud, e la Sicilia in particolare, si oppongono alla riforma perché la classe politica ha paura. L'applicazione di criteri di sana gestione imporrebbe l'uso del lanciafiamme per azzerare privilegi, clientele, sprechi. Chi si assume questa responsabilità? Chi ci mette la faccia nel dire che almeno due terzi dei dipendenti della Regione siciliana dovrebbero andare a casa perché non servono a nulla? Poi si parla di costi della politica. Sono anche questo. Ma nessuno, ovviamente vuol tagliarli.
Le statistiche del Copaff riapriranno anche le polemiche sui privilegi delle Regioni a Statuto speciale. Spendono molto anche in Trentino: 1 miliardo la Provincia di Bolzano e 732 a Trento. Cifre più alte rispetto a Napoli. Tuttavia bisogna considerare che le due amministrazioni si fanno anche carico delle spese per la scuola. In proporzione al numero di abitanti (128.000) merita una violenta tirata d'orecchie anche la Val d'Aosta (263 milioni). Si comporta un po' meglio il Friuli (188 milioni e 1,2 milioni di abitanti) e un po' peggio la Sardegna (271 milioni e 1,6 milioni di abitanti).
Nessuno, però si avvicina alla Sicilia che, in questa speciale classifica dello spreco tocca il record nazionale. I dipendenti della Regione costano ogni anno 350 euro a ogni siciliano. In Lombardia 22,5 euro, in Veneto 30 euro, Emilia Romagna 36, Piemonte 48.
Ovviamente non c'è solo il problema del costo. Ancora più grave è il deficit di efficienza. Che cosa fanno i dipendenti della Regione? Qual è il loro contributo alla ricchezza dell'Isola? In Sicilia ci sono ventimila dipendenti per una popolazione di poco superiore a 5 milioni di persone. In Lombardia meno di quattromila a fronte di dieci milioni di abitanti.
Sono numeri che parlano da soli. Non c'è altro da aggiungere.
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