La contromossa dei commissari Amia, pronti a vendere azioni e immobili al miglior offerente per tenere in piedi la baracca - visto che il Comune a secco non sborsa un euro in più - non fa che acclarare un’emergenza che è ormai nei fatti. Palermo ieri si è svegliata sotto una coltre più spessa di rifiuti e oggi - a weekend di non raccolta concluso - la situazione sarà ancora peggiore. E domani? E dopodomani? Si annuncia un mese di agosto drammatico. Il Comune - che ha perso il controllo di Amia - sembra lavarsene le mani; i commissari, chiamati al tentativo di salvare l’azienda dal tracollo, bussano a soldi come un qualsiasi cda politico; i lavoratori si barricano nelle assemblee e non raccolgono la spazzatura. Il disastro (annunciato) è alle porte. Che si agisca presto. O vincerà la munnizza.
Palermo, l’Amia è al tracollo E il Comune se ne lava le mani
Sul fronte rifiuti si annuncia un mese di agosto drammatico. Il disastro (annunciato) è alle porte. Che si agisca presto. O vincerà la munnizza
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