Sabato 28 Dicembre 2024

Sanità, quel reparto da non chiudere

Salve è la prima volta che scrivo una lettera in parte di ringraziamento e in parte di lamentela. Di ringraziamento per l'articolo che avete pubblicato circa la "cistite interstiziale", se non l'avessi letto starei ancora ad impazzire insieme a mia suocera, una nonnina di 82 anni, abbiamo fatto svariatissime visite, controlli, ecografie, di tutto, credetemi. Il dolore persisteva e in qualche ospedale me la curavano per colica. Poi un medico per caso ha citato la possibilità di questa malattia ma non mi dava nessuna soluzione nessuna cura.P er caso ho letto questo articolo e subito sono andata nel reparto di unità operativa di urologia ginecologica diretta dal professore Biagio Adile a Villa Sofia a Palermo. E qui sono rimasta meravigliata già dal tempismo per prenotare una visita, 4 giorni appena, poi l'incontro con il professore Adile che subito ha individuato e diagnosticato la cistite interstiziale, che ha da subito curato con tanto amore e professionalità. Lei ha iniziato a stare meglio, non ha più il dolore, non ha più minzione di 50 volte circa al giorno, insomma ha ripreso una vita normale. Dico io, in questo momento, in cui tutti parlano di malasanità, come si fa a pensare di chiudere questo reparto? Dove tutto funziona bene non si aspetta un eternità per la prenotazione, il personale è gentile preparato, ma la cosa più bella che l'ammalato entra con il dolore ed esce con il sorriso seguito dal professore e rassicurata. Ecco questa è la mia lamentela perchè per "strategie aziendali" si deve chiudere un reparto efficace dove l'utente può effettuare la terapia senza pagare fior di euri ed essere seguito bene? Ringrazio ancora tutto il personale del reparto e il preparatissimo prof. Biagio Adile per avere riportato la serenità alla signora Seminatore Maria, che pur avendo 82 anni è stata seguita amorevolmente e con vera professionalità. grazie.
Antonella Rizzo, Palermo

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