La giunta regionale ha approvato un provvedimento che punta ad abolire quello che, per molti versi, appare un privilegio. Si tratta della legge che, estendendo a dismisura la regola nazionale, ha consentito il baby-pensionamento dei dipendenti per gravi motivi di famiglia. Una norma corretta in linea di principio (non far mancare l’assistenza ai congiunti ammalati). Tuttavia, non priva di aspetti controversi. Per carità: tutto regolare. C’era la legge e chi ne aveva diritto l’ha utilizzata. La colpa non è dei beneficiati ma dei beneficianti. Per l’abrogazione ora serve il voto dell’Ars. Speriamo che arrivi presto. Le ragioni sono evidenti. Innanzi tutto per mettere al riparo i bilanci. Poi per evitare la rincorsa finale alla pensione prima che si chiudano i cancelli. E infine per migliorare il prestigio della Regione: con leggi come questa è davvero difficile per la Sicilia presentarsi ai tavoli nazionali e chiedere ancora aiuti e sovvenzioni.