La Regione si prepara ad imbarcare un nuovo carico di precari. Stavolta verranno ingaggiati dal dipartimento per la Programmazione. Anche qui, come nelle altre amministrazioni, sarà usato il sistema dell'elenco di idoneità. Una lista di nomi da cui poi l'assessorato potrà attingere per dotarsi delle professionalità di cui avrà temporaneamente bisogno. Complessivamente di queste liste in Regione ne esistono una decina, contenenti circa tremila nomi. Certo non tutti lavorano in questo momento e qualcuno, probabilmente, non verrà mai utilizzato. Tuttavia già il fatto di far parte della lista è un incentivo per avere un motivo di riconoscenza nei confronti del padrinaggio che ha consentito l'iscrizione. In ogni caso è presumibile che, a scorrimento, tutti i componenti dell'elenco, o gran parte di essi, verranno utilizzati. Otterranno una mancia da poche centinaia di euro per qualche mese. Tuttavia resteranno riconoscenti alla mano che li ha graziati. Resta, ovviamente, da capire quale sarà il compito che verrà loro assegnato. Un lavoro che richiede davvero l'impiego degli esperti o solo un tappabuchi?
La domanda è sempre la medesima: ma servono davvero questi consulenti? Mai possibile che su ventimila dipendenti dell'amministrazione non ci siano figure professionali capaci di svolgere questa attività? Francamente è difficile crederlo. Tanto più che, da quanto risulta, non servono professoroni o grandi economisti e nemmeno esperti di diritto internazionale. Esperti di questo livello vengono chiamati individualmente. Non certo inseriti in elenchi con centinaia di nomi. Ecco perché è pensabile che, al più, serve qualche diligente ragioniere magari dotato di un po' di conoscenza delle lingue. Altro che esperti. Ma davvero è impossibile trovare profili così generici all'interno dell'amministrazione? Ripetiamo: è davvero difficile crederlo.