Io vorrei spendere due parole per l'ospedale Casa del Sole. Voglio scrivere della mia esperienza umana e della professionalità dei medici e del personale. Quand'ero piccola, io fui ricoverata presso l'ospedale Casa del Sole, e ricordo la gentilezza, l'attenzione e la cura del personale medico nei miei confronti. Mi chiamavano affettuosamente Annuccia. La prima stanza che mi assegnarono, mi ricordo era una stanza grande piena di luce, aveva due grandi finestre, e tanti letti. Io guardavo da dietro le finestre e ammiravo il verde, non c'erano giocattoli e libri per bambini, e ricordo che passavo le giornate leggendo il giornale di sicilia. Mi sedevo sul letto e sfogliavo le pagine del giornale, mi teneva compagnia. Allora non era un ospedale a misura di bambino, non c'erano ludoteche o pareti colorate. Ogni giorno i medici, gli infermieri e gli assistenti venivano a visitarmi, a controllare e a vedere se ero tranquilla. Allora la mia malattia non dava speranza. Fui ricoverata diverse volte presso l'ospedale, l'ospedale per me era diventato un punto di riferimento. La Casa del Sole è un ospedale che merita di essere tutelato e valorizzato. L'abbandono o la chiusura di un ospedale è un danno per la collettività, è una sconfitta per le istituzioni. Che fine ha fatto il progetto "l'ospedale vicino o sotto casa"?
Anna Marchese, Palermo
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