Le massicce defezioni di presidenti di seggio a Palermo in occasione delle consultazioni amministrative e referendarie di domenica scorsa, «non rappresentano purtroppo un caso isolato ed inedito: numerose rinunce si sono verificate anche in altre città senza che ne derivassero effetti verificatesi a Palermo». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, rispondendo al question time alla Camera, sottolineando che «il fenomeno delle rinunce, tutt’altro che episodico, sembra richiedere l’avvio di una riflessione parlamentare per una conseguente risposta sul piano legislativo finalizzata a rendere più attrattiva la retribuzione» per gli addetti ai seggi.
«Il fenomeno delle rinunce - secondo la titolare del Viminale - è collegato purtroppo ad un certo grado di disaffezione all’impegno civile, che si esprime anche attraverso l’attiva partecipazione alla vita democratica».
A normativa invariata, ha aggiunto, «si potrebbe pensare a soluzioni di tipo organizzativo dirette a meglio indirizzare i Comuni nella gestione di impreviste difficoltà procedurali, ovvero valorizzare l’incarico di presidenti e componenti di seggio come strumento di cittadinanza attiva e partecipazione alla vita democratica».
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