PALERMO. Scoperto un mini market della droga a conduzione familiare allo Zen. A capo de traffico di droga un carcerato che dava ordini con pizzini ai familiari. I carabinieri della stazione di Palermo di San Filippo Neri hanno oggi eseguito un’ordinanza di applicazione di tre misure cautelari in carcere, tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e una misura provvisoria di sicurezza della libertà vigilata.
Gli arrestati sono i fratelli Davide ed Antonj Arizzi, di 26 e 27 anni, e Semire Ben Dhaou, di anni 21. Il Gip ha invece disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma per: Carmelo Arizzi, di 59anni, Chiara Giuseppa Arizzi, di 29 anni e Santa Lo Iacono, di 56 anni; libertà vigilata per Giovanni Palazzolo, di 30 anni. Tutti sono accusati di detenzione illecita di ingenti quantità di stupefacenti.
Le attività investigative sono state avviate nell’aprile 2017, quando i militari hanno eseguito un arresto in flagranza di reato nei confronti di Davide Arizzi, trovando ben due chili di marijuana, 400 grammi di hashish e 18 grammi di cocaina e a vario materiale necessario per il confezionamento in dosi, in un appartamento allo Zen, vicino alla stazione dei carabinieri. I militari hanno avviato un’attività di intercettazioni telefoniche ed ambientali.
La famiglia Arizzi gestiva un mini-market della droga in cui ognuno aveva un ruolo che andava dal reperire fondi per l’acquisto all’ingrosso della droga a smerciarla. La famiglia era aiutata anche da persone estranee al nucleo familiare, come Semire Ben Dhaou.
A dare ordini anche dal carcere è sempre stato Davide Arizzi, che ha dato disposizioni al fratello Antonij per far proseguire la coltivazione di piante di marijuana.
I carabinieri hanno scoperto all’interno di un cunicolo situato al di sotto di un padiglione dello Zen, di fianco alla caserma, una botola ricavata sul pavimento di un vano condominiale, che formava un passaggio sotterraneo di collegamento con il locale dove erano custodite ben venti piante di marijuana dall’altezza di un metro circa, con lampade e reattori, impianti di condizionamento ed aspirazione. I militari hanno trovato anche venti dosi di cocaina, circa 800 grammi di marijuana e quasi 1,5 chili di hashish. Ed è proprio per la scoperta di questa piantagione di marijuana sotterranea che l’indagine prende il nome “Under square”.
È stato trovato anche un pizzino addosso a Santa Lo Iacono Santa, madre di Davide Arizzi, consegnatole dal figlio detenuto in occasione di un colloquio in carcere. Nel foglietto c’erano scritte le informazioni per risalire alla grande quantità di stupefacente, nascosto in un cunicolo sotterraneo del padiglione dello Zen 2.
Nell’ultima fase l’impero degli Arizzi era in fase discendente. Così Antonj Arizzi insieme a Semire Ben Dhaou e Giovanni Palazzolo stavano pianificando di rapinare un centro scommesse a Balestrate a causa della mancanza di denaro derivante dai numerosi sequestri. A Giovanni Palazzolo, di 30 anni, è stata invece applicata la misura provvisoria di sicurezza della libertà vigilata
3 Commenti
gae52
29/01/2018 10:16
il malaffare a palermo è talmente incancrenato che per debellarlo ci vorrebbe un qualcosa che è stata fatta a sodoma e gomorra e allora si che sarebbe un territorio non contaminato.
Rox
29/01/2018 11:54
Occorrono pene esemplari e certezza della pena così facendo la criminalità non sarà mai sconfitta con le leggi che ci sono delinquere a questa gente conviene tanto sono sempre fuori
pollanche
29/01/2018 17:59
Ringrazio le forze dell'ordine per il loro contributo per la collettività in questa terra difficilissima; però è d'obbligo segnalare che se i numeri dei reati sono in diminuzione non significa che siamo dentro una criminalità fisiologica; anzi la città credo stia sfuggendo di mano, quello che prima erano piccole aree controllabili, ora invece sono pezzi di città interi fuori da ogni controllo, che creano le proprie serre addirittura accanto le caserme dei carabinieri. Per 4 persone che vanno (forse) in galera, altre migliaia l'hanno fatta franca.