Da cinque giorni 47 migranti sono sull'imbarcazione della ONG Sea Watch, davanti alla costa di Siracusa, in attesa di conoscere il loro destino.
Diverse le manifestazioni da parte di associazioni, gente comune e politici per chiedere l'immediato sbarco che invece è stato vietato dal Viminale.
"I porti sono chiusi" ha ribadito Salvini durante tutti giorni mentre Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana, con i parlamentari Stefania Prestigiacomo (Fi) e Riccardo Magi (+Europa) e il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, sono saliti lo scorso 27 gennaio sulla Sea Watch.
Sulla terraferma, intanto, striscioni e slogan a sostegno dei migranti. Il Pd ha deciso di recarsi con Martina e Orfini sempre sull'imbarcazione, nonostante il divieto da parte della Capitaneria di Porto di navigazione.
Il 28 gennaio, manifestazione in piazza Montecitorio "Non siamo pesci" per richiedere l'autorizzazione allo sbarco della nave "Sea Watch" e l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo.
Ultima puntata, almeno per il momento, il 29 gennaio con Matteo Salvini che ha dichiarato che i migranti scenderanno "solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo".
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