La nave Sea Watch è entrata nelle acque territoriali italiane ed è ancorata ad un miglio a largo delle coste di Siracusa. L'ingresso, secondo quanto si apprende dalla Guardia Costiera italiana, è stato consentito a causa delle cattive condizioni meteo per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da 7 giorni, e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.
E in attesa che il Senato si pronunci sul caso Diciotti, il ministro dell'Interno Matteo Salvini rischia però di trovarsi nuovamente nella situazione che lo ha portato a finire indagato. La Sea Watch, ormai da 7 giorni in mare senza avere ancora un porto sicuro, si è avvicinata all'Italia e si trova attualmente al largo di Siracusa.
"Per riparare dalle condizioni meteo in ulteriore peggioramento - scrive Sea Watch in un tweet - ci hanno assegnato un 'posto di fonda' a 1,4 miglia dal porto di Augusta, Marina di Melilli, Siracusa. Un 'posto di fonda' invece di un Pos".
Ma Salvini tiene duro: "Non c'è alcun desiderio di sequestrare i 47 immigrati della Sea Watch. Non vediamo l'ora di farli arrivare, sani e salvi, in altri paesi europei. Nessuno spazio in Italia". Il ministro risponde poi risponde al sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha offerto il porto della città alla nave della Ong tedesca. "Spiace constatare che, mentre il ministro dell'interno lavora per gli interessi degli italiani il sindaco De Magistris continua ad occuparsi solo di immigrati".
Il ministro, in mattinata, ha fatto sapere di aver inviato "una lettera al governo olandese in cui viene ufficialmente e formalmente incaricato di occuparsi di questa imbarcazione che batte bandiera olandese e degli occupanti presenti a bordo".
Oltre a De Magistris anche altri sindaci hanno manifestato la loro disponibilità ad accogliere i migranti della Sea Watch: ieri Leoluca Orlando, così come Francesco Italia, primo cittadino di Siracusa.
"L'amministrazione comunale di Siracusa è pronta ad accogliere i 47 migranti che si trovano in mare aperto, a bordo della Sea Watch 3, avvalendosi della collaborazione della Curia e di tante associazione che sono state contattate e hanno dato la loro disponibilità", ha detto Italia, che ha già scritto al ministro della Marina mercantile e, per conoscenza, al prefetto e al comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, chiedendo di consentire l'attracco del natante.
"Siracusa, città di mare e da sempre porto aperto - aggiunge - fa dell'accoglienza un tratto distintivo al quale non intendiamo derogare. Quando ci sono richieste di aiuto da parte di persone in stato di incertezza e di angoscia, anche a causa delle difficili condizioni meteo-marine, non si può rispondere, come ha fatto il ministro Di Maio, di rivolgere la prua verso Marsiglia: così si negano solo i diritti sanciti dalle norme internazionali e della navigazione. Invece di speculare politicamente sulla sorte di 47 persone alimentando le tensioni con la Francia, il Governo autorizzi l'attracco a Siracusa della Sea Watch 3. Al resto - conclude il sindaco di Siracusa - penseremo noi, la Curia e tutte le associazioni di volontariato che si sono dette immediatamente pronte a prestare aiuto come storicamente abbiamo sempre fatto e come hanno sempre fatto la Sicilia e l'Italia".
Sul caso è intervenuto anche l'arcivescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo: "Posso solo dire che di fronte a persone che rischiano la vita, ognuno di noi, per la propria parte, si deve attivare per assicurare la migliore accoglienza e la salvaguardia della vita". Anche la Diocesi ha dato la disponibilità all'accoglienza dei migranti. "Ho appreso che il sindaco ha dato la propria disponibilità per accogliere i migranti e questo fa onore alla città di Siracusa. Speriamo che la vicenda si risolva al meglio, non possiamo pensare che queste persone non abbiano alcun diritto, tra cui il diritto alla vita, all'accoglienza. Per cui quello che é nelle nostre possibilità va fatto. Mi auguro che in alto loco si pensi in maniera corretta", ha aggiunto.
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