
PALERMO. "Durante l'ultima riunione della commissione Bilancio ho chiesto l'istituzione di una sottocommissione, per verificare l'utilizzo dei proventi ricavati dalla vendita delle quote Unicredit di proprietà della Regione siciliana", afferma Alessandro Aricò, capogruppo all'Ars di DiventeràBellissima, sottolineando che l'obiettivo è "portare alla luce le eventuali manovre scorrette della rivoluzione crocettiana, che ha ulteriormente impoverito il patrimonio regionale".
"La sottocommissione dovrà verificare se risponde a verità che i proventi relativi al procedimento di disinvestimento delle quote Unicredit - continua Aricò - avviato e concluso nel 2014, con il quale la Regione ha realizzato un controvalore di circa 56 milioni di euro, siano stati dirottati nel capitolo di bilancio relativo ai pagamenti dei forestali. I principi contabili di bilancio della Regione, invece, impongono il reinvestimento dei proventi di una dismissione azionaria e ne vietano l'utilizzo per far fronte a spese correnti".
Aricò aggiunge: "Inoltre, mentre le entrate in conto capitale derivanti da vendita di azioni sono in genere una tantum, le spese correnti presentano caratteri di ripetitività e serialità.
In conclusione, utilizzare i proventi della vendita di azioni per risolvere una carenza di fondi su un capitolo di parte corrente- ad esempio per spese di personale e approvvigionamento di beni e servizi- è tecnicamente scorretto oltre a pregiudicare in maniera pesante i già precari equilibri di bilancio".
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5 Commenti
Caos
10/02/2018 14:02
Calma, procedete con calma, dal 2014 al 2018 sono passati appena 4 anni. Le azioni furono acquisite nel 2007 dalla fusione di Unicredit con Capitalia e vendute nel 2014 notevolmente deprezzate. Un ulteriore esempio di mala gestione del patrimonio pobblico.
massimiliano di saint j
10/02/2018 17:05
Si sono svendute le nostre radici eliminando sicilcassa e banco di Sicilia, quest'ultimo citato pure nullo Statuto! I Deputati abbiano l'orgoglio di ricostituire la nostra banca sulla falsariga della Scozia.
giorgio
11/02/2018 09:04
Una regione fallita per mantenere un sistema politico che ormai non si è piu' in grado sostenere , di questo passo svenderanno tutta la Sicilia vergogna.
Francesco Agnello
11/02/2018 11:33
E'un buon inizio mettere attenzione sulle operazioni finanziare della Regione Sicilia.Le dismissioni o le privatizzazioni( acqua) o le concessioni (eolico) e altro, hanno realmente portato vantaggi alle casse della Regione e alle tasche dei siciliani?Forse per alcuni si , ma non per tutti
Paolo 65
13/02/2018 14:09
Quando la finiamo di fare commissioni, sottocommissioni, tavoli sedie e quant'altro. Possibile che ogni sputo si nominano commissioni, poi a spese dei cittadini? Il male si estirpa all'origine non a cose fatte, cercando il capro espiatorio. Devono essere fatti i controlli puntuali, momento per momento su tutto quello che è pubblico o collegato al pubblico. ( vedi banche ) considerato che ogni flusso di denaro vedi gli stipendi transitano dalle banche, tesorerie o meno. SE un giorno si venisse a scoprire che non è piu' possibile pagare gli stipendi agli statali, cosa si formerebbe una commissione per dire siete stati fregati?