PALERMO. I vescovi siciliani lanciano appello contro il possibile innalzamento degli stipendi dei burocrati dell'Assemblea regionale siciliana, finora fissati a un massimo di 240 mila euro l'anno: ''I vescovi, attenti ascoltatori del grido dei poveri, manifestano convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso'', scrivono i vescovi nel documento finale della conferenza episcopale regionale presieduta dal''arcivescovo di Catania Salvatore Gristina dopo la chiusura dei lavori a Palermo.
''Per parte loro le Chiese di Sicilia - dice la Cesi - assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse povertà, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carità, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell'otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa cattolica''.
In vista delle elezioni politiche nazionali i vescovi siciliani lanciano un appello affinché i cittadini vadano a votare. ''Tutti dobbiamo avere a cuore il presente e l'avvenire della nostra comunità, di ogni comunità di cui facciamo parte - scrivono i vescovi siciliani nel documento finale della conferenza episcopale regionale - Avere a cuore significa innanzitutto informarsi, cercare di capire, chiedersi cosa ciascuno di noi possa concretamente fare. Ovviamente c'è chi ha responsabilità più grandi, c'è chi ha possibilità di intervento maggiore, ma tutti possiamo fare qualcosa. È necessario superare la tendenza a scaricare sempre sugli altri i doveri allo scopo di coinvolgersi in prima persona. Questo vale per tutti, per ogni gruppo e anche per noi come vescovi della Conferenza Episcopale. Vogliamo incoraggiare ogni possibilità esistente, vogliamo attirare l'attenzione sulle tante difficoltà e sulle emergenze, vogliamo tutti impegnarci maggiormente nei riguardi delle nuove generazioni''.
Sostegno al missionario Biagio Conte: ''È di questi giorni la scelta del missionario laico Biagio Conte di dormire, digiunare e vegliare nelle intemperie di questo freddo periodo sotto i portici delle Poste centrali di Palermo per 'schiaffeggiare - come da lui affermato - l'indifferenza verso chi muore per strada da solo, chi non ha una casa, chi non ha un lavoro'. I Vescovi manifestano la loro solidarietà e auspicano l'agire solerte di uomini e donne di buona volontà impegnati in politica unicamente per il bene comune. Come segno concreto i Vescovi di Sicilia sostengono la raccolta di firme organizzata sul sito change.org per unirsi all'appello di Biagio e impegnare tutte le istituzioni a dare corso ad azioni concrete in favore di famiglie e persone senza alloggio''.
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