ROMA. La temperatura frizzante tipica del valico, molti turisti che si aggirano nel centro commerciale allestito al Brennero dopo la caduta del confine con l'introduzione del trattato di Schengen. Quassù non sembra ancora arrivato l'eco delle bellicose dichiarazioni del ministro della difesa Hans Peter Doskozil che si prepara a schierare truppe al valico in vista di un eccezionale afflusso di migranti dall'Italia.
Alcune troupe televisive si aggirano alla ricerca dei blindati che Vienna avrebbe annunciato di avere già dislocato vicino al confine, ma i mezzi probabilmente si trovano ricoverati in qualche caserma più giù nella vallata. Sul versante italiano sono presenti le pattuglie degli Alpini mandati al Brennero per rafforzare i controlli italiani: "Da un po' di tempo - racconta un militare - gli austriaci sembrano avere intensificato i loro controlli a campione sull'autostrada sulle auto in transito e specialmente sui tir".
Poco dopo il confine si vede il grande capannone, allestito dagli austriaci lo scorso inverno, quando sembrava che Vienna intendesse aprire quassù un vero e proprio check point. Ma al momento la struttura non è attiva. Chi al Brennero non ha mai cessato di occuparsi dei migranti sono invece gli operatori dell'Associazione Volontarius.
"Il nostro - spiega uno di loro - è un avamposto, ma di centri ne abbiamo sparsi in tutto l'Alto Adige. Proprio oggi ne abbiamo aperto un nuovo a Laives, poco a sud di Bolzano". "Attualmente - dice il volontario - la situazione sembra tranquilla, ma è evidente che se gli sbarchi nel Mediterraneo proseguiranno con questi ritmi dovremo rafforzare l'intero sistema di assistenza".
I commercianti dalla zona al momento si mostrano tranquilli, e più che il minacciato intervento delle truppe di Vienna, qui è ancora vivo il ricordo delle devastazioni provocate nei mesi scorsi da una manifestazione di black block finita in una sassaiola con la polizia. I più sono dell'avviso che sulle minacce di Vienna pesi l'imminenza delle elezioni politiche con l'aspro confronto in corso con le destre populiste che hanno messo sotto accusa proprio sulla gestione dei migranti i Socialdemocratici ed i Popolari al governo. Dello stesso avviso è il governatore altoatesino Arno Kompatscher: "Sostanzialmente - ha detto - non c'è nulla di nuovo, dato che spesso l'Austria ha richiamato l'attenzione sulla questione dei migranti. C'è da considerare che Vienna si prepara alle elezioni e le disposizioni sul Brennero vanno lette in parte come un messaggio interno, direi di tipo elettorale".
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