“No, no, c’è il bambino, sta per cadere”. Sta tutto qua il dramma di pochi istanti. In un video di 58 secondi che ci racconta migliaia di salvataggi quotidiani di cui nessuno è testimone. Uomini, donne, bambini (come in questo caso) che disperati vivono ore, giorni in mezzo al mare senza vedere nient'altro che acqua all'orizzonte.
E poi "arrivano i nostri" e si tuffano, si lanciano, si precipitano come se quei pochi secondi potessero fare la differenza: anche quando non tira un filo di vento, non piove e le onde sembrano essere sparite.
Cercano aiuto buttandosi in mare anche quando non ne avrebbero bisogno, con la salvezza lì, a pochi passi. Disperati che cercano un appiglio, anche quando quest’ultimo è davanti a loro. Confusi dalla stanchezza e dalla paura, non ascoltano nemmeno chi sta porgendo loro una mano.
E allora le grida: “No, no, c’è il bambino, sta per cadere”, urla un uomo della guardia costiera ad un migrante che, semplicemente non ce la fa più, come i suoi compagni, a stare sull’enorme gommone, in quella prigione circondata d’acqua, seppur stabile e sicuro in quel momento. Pochi secondi diventano un lasso di tempo interminabilmente lungo, per chi sta vivendo l'inferno.
La cronaca, la conta di oggi, racconta che al momento sono circa 800 i migranti tratti in salvo nel Mediterraneo, in 6 distinte operazioni di soccorso, coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 6 gommoni, 5 dei quali soccorsi da nave Diciotti CP941 della Guardia Costiera ed 1 da un'unità appartenente all'Ong Save the Children. In queste drammatiche immagini uno di questi salvataggi, che chi era a bordo, e chi li ha effettuati, non dimenticherà mai.
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