PALERMO. Da un lato Pistorio che dice di non voler lasciare, dall'altro Crocetta che rilancia e parla di "tradimento politico". Il secondo atto del botta e risposta fra l'assessore alle Infrastrutture e il presidente della Regione va in scena oggi.
Ieri Rosario Crocetta aveva invitato a dimettersi dopo che l’assessore aveva definito «un capriccio per motivi personali» la richiesta del presidente di creare un collegamento stabile, anche in inverno, con Filicudi. Pistorio ha esplicitamente accennato all’omosessualità del presidente e una presunta relazionale sull’isola per giustificare questa richiesta. Non sono bastate le sue scuse, nei giorni scorsi per sanare la frattura.
“Pistorio - dice adesso Crocetta - si deve dimettere, non per ragioni giudiziarie che certamente io non ho sollevato, ma poiché è venuto meno il rapporto di fiducia politica del presidente nei suoi confronti”.
“Mi astengo dal pubblicare - continua il presidente della Regione - tutte cose false come indicibili che il medesimo ha esternato per mesi ai suoi collaboratori, ma l'ultima intercettazione, registrata non il giorno dell'uscita dal carcere di Cuffaro, bensì il 13 marzo scorso, mostra con chiarezza che Pistorio vuole tenere segreti i rapporti politici con Cuffaro, oltre che – aggiunge Crocetta - con altri soggetti politici estranei alla coalizione. In politica questo si chiama tradimento. Per carità, Pistorio è liberissimo di perseguire, con estrema ingratitudine, tutti i disegni politici che vuole, ma lo può fare da libero cittadino, non certamente mentre è assessore del mio governo. Presenti le dimissioni, - conclude Crocetta - per evitare che al suo dimissionamento si proceda d'ufficio”.
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