PALERMO. Uffici nel caos e lavoratori sul piede di guerra. È partito questa mattina lo stato d’agitazione dei dipendenti regionali. A causare la rivolta l’ultima circolare della dirigente Maria Antonietta Bullara che ha disattivato tutte le password impedendo così l’accesso ai ai programmi di lavoro, ai dipendenti di fascia A e B.
Si tratta di 1.500 lavoratori addetti alla programmazione, all’attività amministrativa e anche alla sorveglianza che però sino ieri hanno sostituito e supportato dirigenti e funzionari, svolgendo mansioni superiori, e guidando anche interi uffici periferici. Con questo provvedimento in pratica torneranno a mansioni di base come fare le fotocopie o protocollo. Per questo sono entrati in agitazione tutti i dipendenti di fascia A e B che alla Regione sono 4.500 e temono di seguire tutti la stessa sorte.
“È un documento che non condividiamo e che non metterà a riparo da possibili ricorsi l’Amministrazione regionale – dicono Enzo Tango, segretario generale della Uil Fpl Sicilia e Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl Sicilia - Questi lavoratori da anni operano in uffici strategici e hanno assunto incarichi di rilievo, ultimo ad esempio il pagamento di Garanzia Giovani, partito ieri dopo la firma del decreto. Con oltre 12 anni di servizio alle spalle, hanno assunto ruoli fondamentali. Oggi devono essere tutelati non messi da parte, per questo abbiamo proclamato lo stato d’agitazione”.
Il dipartimento del Lavoro, i Centri per l’Impiego e gli Ispettorati territoriali sono gli uffici dove da questa mattina, a seguito della circolare della dirigente Bullara, è previsto un blocco delle attività.
E Tango e Crimi aggiungono: “Chiediamo il rinnovo dei contratti con la riclassificazione e la ricollocazione, partendo dalle fasce più basse. Nel 2022 non ci saranno più istruttori e funzionari, il ricambio è quindi necessario e non mancano certo le professionalità interne. Non servono nuovi concorsi, solo una gestione più trasparente e responsabile del comparto. All’incontro di ieri non abbiamo ricevuto risposte concrete, per questo chiediamo al governo regionale un nuovo tavolo di confronto”.
Dal dipartimento del Lavoro, però, la dirigente generale Maria Antonietta Bullara frena. “Non ho emanato nulla” dice, ma il sindacato mostra una nota inviata alla Funzione pubblica nella quale chiede al capo del Personale se i dipendenti di fascia A e B possono continuare a svolgere le mansioni superiori, a supporto ad esempio dei Centri per l’impiego.
E la risposta secondo la Uil Fpl è arrivata ed è negativa. Per cui questo personale dovrebbe essere spostato in altri uffici perché, per usare le parole della dirigente del Lavoro, ad oggi “rappresenta un mero appesantimento della dotazione organica senza alcun beneficio per l’efficienza e l’efficacia dell’azione del dipartimento”.
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