PALERMO. Antonio Fiumefreddo si prepara a lasciare la carica di amministratore unico di Riscossione Sicilia. “Ho capito – dice – che l’intenzione del Parlamento è quella di chiudere Riscossione Sicilia. Se per colpire me sono disposti a danneggiare le settecento famiglie dei lavoratori di Riscossione, allora sono io che mi faccio da parte”.
Fiumefreddo è da tempo entrato in rotta di collisione con l’Ars. Il Parlamento siciliano gli contesta il mancato risanamento dei conti della partecipata, da qui l’ultimo scontro in commissione bilancio avvenuto appena una settimana fa sui cinquanta milioni che Fiumefreddo chiedeva di stanziare per coprire il deficit della società.
«Incontrerò il presidente Crocetta, se avrò le garanzie per continuare a guidare Riscossione andrò avanti altrimenti come ho preannunciato nella lettera scritta qualche giorno fa farò un passo indietro». Lo dice l’avvocato Antonio Fiumefreddo.
Intanto Crocetta commenta: "Non voglio le dimissioni di Antonio Fiumefreddo, proverò a convincerlo a rimanere alla guida di Riscossione Sicilia, sarebbe un brutto segnale per il Paese se mollasse di fronte alle polemiche politiche. Poi ovviamente devo rispettare la volontà della persona".
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