PALERMO. Affascinati dalla leggerezza di O’Tama o in cerca del ritratto ad olio di Domenico Galati di Riella, che solo di recente è stato attribuito con certezza a Federico Zandomeneghi.
Il pubblico ieri ha riempito la Galleria d’arte moderna per la visita ai depositi: un appuntamento diventato ormai fisso – ogni seconda domenica del mese – quando la Galleria d’arte moderna apre i suoi archivi e permette visite guidate a piccoli gruppi.
Vuol dire entrare nel ventre antico del museo, guardare le opere con gli occhi di chi le studia e, spesso, le restaura: non offuscate dalle letture museali che spesso scelgono e accostano temi e artisti in un unicum discorsivo, tele e sculture vivono come corpi unici, leggeri e lontani insieme.
Il gruppo marcia compatto con la guida in testa: ecco «Il cardellino», un olio realizzato da Giacomo Favretto a fine ‘800 o anche la coeva «Contadinella» di Luigi Di Giovanni: un impianto agreste, i contorni sfumati per opere che i collezionisti magari acquistavano a corredo di pezzi più imponenti.
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1 Commento
giovanni"
14/03/2017 08:03
Oramai c'è l'abitudine di Fare la fila in qualsiasi posto dove si va. Una fila in più cosa vuoi che sia. Pronti ad un attendere il proprio turno per il vedere quello che ti piace. Se non vuoi vedere non ti mettere in coda, non aspettare che arrivi il tuo turno. Fuggi prima, non aspettare, vai a vedere altre cose, dove non aspetti il turno. Oppure aspetta per quello che più ti piace. Nel tempo di attesa cerca di distrarti con le cose che ti impegnano, fino la fine dell'attesa.