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Avviso 8, pubblicata la graduatoria: 136 milioni per 200 progetti, espulso l'Aram di Genovese

PALERMO. La graduatoria è pronta. L’esito del bando da 136 milioni per avviare i corsi di formazione tradizionale è stato finalmente pubblicato sul sito della Regione, pti.regione.sicilia.it, nelle pagine del dipartimento della Formazione. Venerdì prossimo, salvo sorprese, la graduatoria definitiva andrà in Gazzetta ufficiale. Clicca qui per leggere l'elenco degli enti ammessi.

A quel punto gli enti avranno un mese di tempo per avviare le attività finanziate. Dovranno rispettare questo termine in maniera perentoria o perderanno i soldi. Secondo l’assessorato guidato da Bruno Marziano i corsi consentiranno di far tornare al lavoro tra i 3 mila e i 4 mila dipendenti degli enti che sono sospesi o comunque disoccupati.

Sono 199 i progetti approvati. Subito una sorpresa: l’Aram, ente legato all’inchiesta su Francantonio Genovese, il deputato del Pd condannato ieri a 11 anni per una presunta maxi truffa sui fondi della formazione, non potrà accedere ai fondi. Il dirigente generale Gianni Silvia ha revocato l’accreditamento, cioè l’autorizzazione a organizzare i corsi.

E in graduatoria si procederà con uno scorrimento. Era l’ultimo degli enti finanziati, perderà 1,2 milioni e al suo posto subentrano altri enti tra cui l’Enaip di Enna .

Il percorso di questo avviso è stato molto tribolato, tra ricorsi alla giustizia amministrativa e scontri politici. L’ultima polemica era scoppiata con una denuncia dei Cinque Stelle all’Autorità anticorruzione con tanto di controesposto da parte del dirigente generale Gianni Silvia. Un botta e risposta che aveva rallentato la pubblicazione attesa per la fine del 2016. Quando tutto sembrava pronto era arrivato il ricorso di un ente vinto al Tar a complicare le cose. La graduatoria è stata riveduta e corretta.

In graduatoria utile a ricevere finanziamenti non c’è l’Anfe, l’ente storico finito al centro di un’inchiesta per una presunta truffa del presidente, Paolo Genco, finito agli arresti. L’Anfe era stato già escluso dalla graduatoria provvisoria ma aveva presentato delle controdeduzioni sperando nella riammissione. Così non è stato.

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