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Rifiuti in Sicilia, il piano di Crocetta: due nuovi impianti a Palermo e Catania

PALERMO. "Sulla valorizzazione dei rifiuti abbiamo previsto due impianti da 200 tonnellate a Palermo e Catania e altri cinque o sei da 60-80 tonnellate per garantire una distribuzione regionale abbastanza equa. Questi impianti potrebbero essere realizzati nelle discariche esistenti". Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta, in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, presentando alcuni provvedimenti in materia di rifiuti.

"Non abbiamo messo la parola termovalorizzazione - ha detto - nel piano, perché i meccanismi di valorizzazione dei rifiuti sono molteplici: dalla gassificazione all'idro-soluzione. Vogliamo applicare la tecnologia più pulita". "Ci vuole una fantasia incredibile - ha detto Crocetta - per affermare che questo piano è lo stesso del piano del governo Cuffaro sui termovalorizzatori. Parliamo di piccola impiantistica diffusa".

L'assessore regionale ai Rifiuti Vania Contrafatto ha quindi sottolineato che "si è optato per chiudere il ciclo del rifiuti con la valorizzazione, ma anche con altre tecnologie che riguardano il trattamento di quantità di rifiuto limitato". E che nel piano, vengono definiti "i criteri che devono essere seguiti; i criteri di emissione devono essere inferiori di un terzo rispetto a quelli fissati dalla comunità europee; vengono indicate quali sono le aree per ubicare gli impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti e accanto alle aree idonee, sono state previste anche aree compatibili a ricevere qualsiasi tipologia di impianto".

Il presidente della Regione torna anche sulle parole del ministro Galletti, che nei giorni scorsi aveva detto che "in Sicilia restano solo sei mesi di autonomia per le discariche". "Ha confermato - dice Crocetta - come i provvedimenti della Regione siciliana abbiano impedito attraverso gli impianti di biostabilizzazione l'emergenza rifiuti, e mi pare che rifiuti per strada non ce ne siao, ha segnalato il problema della differenziata".

"La Regione non fa la differenziata, la fanno i comuni - ha aggiunto Crocetta - Il tema si pone anche a carico delle città metropolitane che devono cominciare ad operare per farla. La raccolta differenziata è un obbligo di legge e i comuni hanno l'obbligo di farla e se non la fanno deve scattare immediatamente l'intervento sostitutivo". "Stiamo facendo attività tipiche delle amministrazioni locali per implementare un modello. La differenziata è il tema, il resto sono rattoppi - ha proseguito Crocetta - Con la semplice raccolta differenziata l'impiantistica sarebbe sufficiente per diversi anni. E invece ci troviamo davanti a una denuncia del ministro che drammatizza un problema".

immagini di Marcella Chirchio

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