MONACO. Monaco il giorno dopo il terrore. Il bilancio di un pomeriggio di paura è di 10 morti (cinque giovani e 4 adulti), di cui uno è l'attentatore, e 16 feriti nella strage perpetrata in un ristorante McDonald's e poi in un affollato centro commerciale della periferia nord della città.
A sparare, come annunciato in nottata dalla polizia, è stato un tedesco-iraniano di 18 anni. Il killer, con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e da diversi anni residente a Monaco, ha iniziato a sparare con una pistola poco prima delle 18 davanti al fast food. E' stato inseguito da agenti in borghese e poi, come confermato dal capo della polizia di Monaco si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale "Olympia" dove ha completato la strage.
Viveva con i genitori nella periferia della città a Maxvorstadt, casa che è stata perquisita intorno alle due dalla Polizia. Il killer aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie ed ammirava l'autore della strage di Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola, secondo quanto afferma la Dpa, citando fonti dei servizi tedeschi.
«È evidente il legame» dell'eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (69 morti) «di cui ieri cadeva il quinto anniversario». L'autore della strage di monaco si era sottoposto a «terapia psichiatrica», curato per depressione: lo ha detto il procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch.
L'autore della strage di Monaco ha agito solo, non aveva complici, e a casa sua non è stato trovato materiale legato a Isis, ma solo documentazione su stragi del passato: lo ha detto in conferenza stampa Hubertus Andrae, capo della polizia di Monaco, precisando che "non c'è alcun legame" tra la strage e il tema dei profughi. Andrae ha detto che le indagini continuano negli ambienti frequentati dal ragazzo.
"A causa tua sono stato vittima di bullismo per sette anni...": a dirlo l'autore della strage di Monaco, rivolgendosi a una persona che si trovava su un balcone di un palazzo adiacente al centro commerciale in cui è avvenuta la carneficina. La conversazione, in dialetto bavarese, è stata ripresa in un video postato sul web. Il capo della polizia ha però smentito. «Non c'è nessuna prova» che l'autore della strage sia stato vittima di bullismo - ha detto Andrae - precisando che su questo punto «saranno fatte verifiche nei prossimi giorni».
Nello scambio di battute la persona sul balcone insulta più volte l'attentatore. Di fronte a questi insulti, l'attentatore, dopo aver ammesso di essere stato vittima di bullismo da piccolo, afferma: "... e adesso devo comprare una pistola per spararti".
Una giornata di lutto nazionale è stata proclamata per oggi in Baviera, in memoria delle vittime. Il presidente del Land ha dato disposizione che in tutti gli edifici pubblici vengano esposte bandiere a mezz'asta.
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