PALERMO. Giornata di salvataggi in mare ieri e di sbarchi oggi. In tutto in Sicilia arriverannoquasi 2.600 migranti in fuga dalle loro terre di guerra e misera. Quattro gli sbarchi, dopo che le navi che pattugliano le acque del Mediterraneo hanno tratto in salvo tutte queste persone: a Palermo, Trapani, Augusta e Messina.
Poche ore fa è arrivato al porto di Palermo il pattugliatore Borsini con a bordo 1.146 migranti. Sulla nave della marina militate ci sono 684 uomini, 354 donne di queste 23 sono incinte, 45 minori accompagnati e 63 non accompagnati. I migranti vengono dalla Somalia, Libia Bangladesh, Ghana, Nigeria, Costa D'Avorio, Camerum Egitto, Congo e Senegal. Sul molo ci sono gli uomini della squadra mobile della polizia e del Gico della Guardia di Finanza per individuare gli scafisti dei natanti su cui si trovavano le persone prima di essere salvate nel canale di Sicilia.
A Trapani è approdata la nave Responder dell'organizzazione umanitaria Moas (Migrant Offshore Aid Station) che trasporta 378 persone soccorse ieri al largo della Libia. In un'intensa operazione notturna iniziata alle 2:30 di martedì, l'equipaggio ha intercettato tre gommoni stipati con centinaia di migranti, soccorrendoli uno dopo l'altro. A bordo della nave un team di medici di Emergency presente a bordo ha prestato loro prima assistenza. La maggior parte delle persone provengono dall'Africa sub-sahariana, tra di loro anche una bambina di un anno e 90 donne.
Sono oltre 20mila le persone salvate dagli equipaggi di Moas dal 2014 ad oggi. Fondata come un'iniziativa privata, in due anni Migrant Offshore Aid Station è diventata un'organizzazione internazionale specializzata nella ricerca e soccorso in mare in diverse aree del mondo, e finanziata da privati cittadini in tutto il mondo. Attualmente, Moas opera nel Mediterraneo centrale a bordo di due navi - Phoenix e Responder - sulle quali prestano assistenza medica rispettivamente Croce Rossa Italiana e Emergency.
Sono invece 602 i migranti sbarcati questa mattina nel porto commerciale di Augusta da nave «Carlo Margottini» della Marina militare. I migranti sono prevalentemente di origine sub sahariana, ma vi sono anche alcuni siriani. In particolare si tratta di 403 uomini, 59 donne e 140 minori alcuni dei quali non accompagnati. Tre migranti hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari: ad uno è stata diagnosticata una probabile polmonite ed è stato trasferito all'ospedale Muscatello; altri due con problemi alle gambe sono stati medicati nell'infermeria di Medici senza frontiere. I migranti sono stati tratti in salvo nelle acque del Canale di Sicilia: erano su cinque gommoni. Gli investigatori del Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina della Procura di Siracusa coordinati dal vice commissario Carlo Parini, sono saliti a bordo della unità militare ed hanno avviato le indagini per risalire agli scafisti.
Infine, sono sbarcati al molo di Messina i 451 migranti recuperati nei giorni scorsi al largo della Libia. Sono di provenienza subsahariana. Ad attenderli uomini della polizia e della Prefettura, personale Asp, dell'Usmaff e della Croce Rossa. I migranti sono stati poi fatti salire sui pullman e portati nei centri di prima accoglienza della città e in altre parti. Presenti anche i volontari dello sportello di mediazione culturale attivato lo scorso 29 aprile al pronto soccorso dell'Ospedale Papardo.
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