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Tratte ferroviarie chiuse e mai riaperte
Il caso Sicilia: ecco la mappa dei disagi

PALERMO. Tratte ferroviarie chiuse e mai riaperte. Nonostante progetti e promesse. In Sicilia capita anche questo. Lo mette in luce un report realizzato dal Comitato Pendolari Siciliani guidato da Giosuè Malaponti, che da qualche tempo lamenta disagi soprattutto nelle tratte ferroviarie chiuse da Rete Ferroviaria Italiana e mai più riaperte.

C'è l'esempio della “Alcamo-Trapani via Milo” chiusa da tre anni, così come ancora chiusa è la  “Linea Gela-Canicattì” dopo circa 30 milioni di euro spesi per ammodernarla, la Catania Ognina-Catania Centrale. Al top di questa classifica, chiusa da oltre 1830 giorni, secondo il report, c'è la “Caltagirone-Gela” con il crollo di un’arcata del ponte ferroviario in territorio di Niscemi (8 maggio 2011) e con la successiva demolizione di tutte le arcate del ponte in data 7 e 8 ottobre 2014 a cura di Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura.

"Dal crollo e dalla definitiva demolizione, a parte le prese di posizione del nostro Comitato - dice Giusuè Malaponti - nessuno degli attori principali, Regione Sicilia, RFI e sindaci hanno chiesto sulle sorti di questa importante arteria ferroviaria a cavallo di due territori Riteniamo necessario ed importante che l’assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio, oltre a pensare alla riapertura delle linee ferroviarie dismesse, intervenga sulla ricostruzione del tratto demolito chiedendo a RFI gli esiti delle indagini, commissionati a Italferr, sulle condizioni dei restanti ponti simili a quello crollato e demolito, per stabilire la totale demolizione/chiusura o l’attuazione di interventi per la riapertura".

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