PALERMO. Col voto finale di oggi si chiude all'Ars la maratona per la manovra economica. La finanziaria taglia 400 milioni di euro e accantona 500 milioni di spesa: sarà sbloccata solo dopo la definizione dell'accordo con lo Stato. Ieri è passato per ultimo, fra le polemiche l’articolo che stanzia 311 milioni per enti, associazioni, istituti, agenzie, scuole e università. La norma dà il via libera a contributi a 63 sigle: 21,6 milioni in meno di quanto stanziato l’anno scorso. E' il segno di una manovra che si fonda sui tagli, un risultato che può lasciare soddisfatto l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, che porta a casa il risultato di non aver aumentato la spesa rispetto alle previsioni. Ma ecco alcune delle novità previste dalla manovra.
Scompare l'ex tabella H. Nonostante le forti pressioni trasversali d'aula, passa la linea del presidente Giovanni Ardizzone che aveva stralciato i finanziamenti a una serie di enti e associazioni, alla fine condivisa dal governo, mettendo definitivamente una pietra sopra alla ex tabella H. L'esecutivo ha presentato un emendamento di riscrittura dell'art.23 della finanziaria che ha 'salvato' soltanto l'Unione italiana ciechi (1,5 mln), Istituto per ciechi di Palermo (1,4 mln), Stamperia Braille (1,6 mln), centro regionale Helen Keller (570 mila euro), Comitato regionale Ens (350 mila euro), Istituto ciechi di Catania (141 mila euro), Assistenza socio sanitaria fisico Frisone (94 mila euro), fondo contributi in favore di soggetti beneficiari di un sostegno economico (6,9 mln).
Tutti gli altri enti e associazioni, come il Cerisdi o il Brass Group, il Corfilac o l'autodromo di Pergusa, potranno partecipare a bandi, relativi al corrispettivo ambito d'attività, che saranno emessi dagli assessorati che avranno a disposizione in totale 12,99 mln.
In più è già stata approvata la norma, inserita in finanziaria, che stanzia altri 6 milioni di euro in un fondo unico per la messa a bando di contributi. Gli altri contributi, pari a circa 300 milioni di euro, sono stati inseriti nell'allegato 1 dell'art.22, approvato nel pomeriggio.
Società Partecipate: bocciata con voto segreto una norma su cui sembrava esserci un accordo. Con una retromarcia del Parlamento è passato lo stop al tetto degli stipendi per i dirigenti
Riscossione Sicilia. L'Ars salva la società che recupera i tributi nell'Isola evitando il passaggio a Equitalia. Il via libera dell'aula alla norma che ricapitalizza la spa con 13,2 milioni di euro è arrivato dopo la notizia delle dimissioni di due dei tre consiglieri di amministrazione, decisione che, come prevede lo statuto, ha fatto decadere l'intero Cda, di cui era presidente Antonio Fiumefreddo, l'avvocato finito nel mirino del Parlamento siciliano dopo la pubblicazione nei mesi scorsi sulla stampa dell'elenco dei parlamentari morosi col Fisco.
Sicilia e-Servizi. La società guidata da Antonio Ingroia perde il monopolio dei servizi informatici. La norma consente alla Regione di potersi avvalere dei privati nella gestione dei servizi informatici, mentre Sicilia e-Servizi non potrà avere altre commesse.
Sviluppo Italia Sicilia. Istituito un fondo per le anticipazioni infruttifere: con una dotazione finanziaria di 1,2 mln di euro salvata Sviluppo Italia Sicilia e i suoi 75 dipendenti.
Comuni. Dopo un lungo dibattito l'Ars ha dato il via libera alla norma che stanzia circa 517 milioni per i Comuni. Restano intatti gli stipendi di sindaci e consiglieri comunali. L'Ars ha deciso di rinviare alle prossime elezioni un taglio che avrebbe consentito di risparmiare 38 milioni all'anno.
Precari. Dopo cinque ore di scontri l’Ars ha approvato la norma della Finanziaria che stanzia il budget per i 24 mila precari degli enti locali siciliani. Pronti poco meno di 189 milioni. La novità della norma approvata riguarda l’obbligo per i sindaci di avviare i processi di stabilizzazione, pena la perdita dei corrispondenti finanziamenti.
Forestali. Passa grazie a un compromesso la norma che blocca il turn over dei forestali. La possibilità di passare dalle categorie più basse alle più alte viene sospesa per 4 mesi. Se entro questo termine il governo e poi l'Ars non approveranno la riforma del settore, individuando risparmi da tutti i capitoli di spesa collegati, il sistema delle progressioni di carriera tornerà in vigore esattamente nella formula attuale.
Consorzi di bonifica. Approvata la norma che garantisce i fondi ai consorzi di bonifica e ai suoi duemila dipendenti (mille dei quali precari): il budget per quest’anno aumenta di 2 milioni e 296 mila euro raggiungendo così i 36 milioni e 336 mila euro. Tagliati però 50 mila euro destinati all’Ascebem (l’associazione dei consorzi), approvata invece una norma che impone di tagliare del 20% le spese di gestione (escluse quelle per il personale) a patto che questo taglio non sia già stato fatto l’anno scorso.
Lidi balneari. Via libera all’apertura per tutto l’anno di lidi, bar, ristoranti e locali notturni sulle spiagge. L’Ars, fra violente polemiche, ha approvato uno degli articoli principali della Finanziaria che accoglie le richieste dei gestori di stabilimenti sulle spiagge.
Ecoincentivo. Previste agevolazioni per i Comuni che aumentano la raccolta differenziata.
Sanità. La maggioranza, nonostante diversi distinguo, tiene in aula, anche grazie ai voti di parte delle opposizioni ma non del M5s, e "salva" il bilancio della Regione. L'Ars infatti approva, con voto nominale (49 favorevoli, 19 contrari e 4 astenuti), l'articolo 7 della finanziaria: la norma taglia 127,8 milioni alla sanità, mettendo a carico del fondo sanitario la rata del mutuo acceso qualche anno fa per coprire i debiti cumulati dal sistema (da quest'anno in utile), finora coperto con fondi del bilancio.
Sindacalisti. Via libera ai tagli per i sindacalisti in aspettativa in forze alla Regione e negli enti collegati. L’Ars ha approvato l’emendamento secondo cui “non spetta alcuna forma di trattamento accessorio né ogni altra voce retributiva non riconducibile al trattamento economico fondamentale”. In sintesi, ai sindacalista in aspettativa vengono tolti tutti i bonus e i premi di rendimento che la Regione erogava normalmente e forfettariamente nella misura massima possibile.
Dirigenti regionali. L'Ars ha approvato l'articolo 15 della finanziaria che riguarda il contenimento della spesa dell'amministrazione regionale. La norma interviene sul trattamento economico dei dirigenti regionali. In sostanza viene ammorbidito il taglio ai premi di rendimento dei dirigenti regionali: la riduzione del fondo da cui arrivano i finanziamenti è di 1,8 milioni invece dei 5 ipotizzati a novembre e ciò corrisponde ai bonus che avrebbero preso i dirigenti oggi finiti in pensione. Dunque i dirigenti che restano in servizio non dovrebbero subire alcun ridimensionamento dei premi di rendimento.
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