LAMPEDUSA. «L'emergenza dell'immigrazione, implica un nuovo concetto dell'abitare che non può più prescindere dalla necessità di accogliere, per il tempo necessario, i migranti nel nostro tessuto sociale. Servono luoghi di accoglienza dignitosi ed adeguati ai bisogni dei migranti, all'architettura serve riappropriarsi di un ruolo da tempo abbandonato che è quello di rispondere ai bisogni delle popolazioni e dei territori». lo dice il consiglio nazionale degli architetti che su questi temi ha organizzato per il 12 e 14 giugno prossimi a Lampedusa la seconda edizione della Festa dell'Architetto «L'Architettura è per tutti».
Tre giorni di dibattito e di workshop organizzati per richiamare l'attenzione delle Istituzioni sul sempre più attuale tema dell'architettura dell'emergenza e dell'accoglienza e sul fondamentale ruolo sociale che essa svolge; una occasione per riflettere, dal luogo che esprime attraverso la tragedia degli sbarchi di migranti l'orrore della guerra, della povertà e della fame, sul contributo dei progettisti a un tema di grande attualità e importanza: quello di progettare l'integrazione e l'inclusione sociale.
Nel corso delle tre giornate, organizzate in collaborazione con l'Ordine degli Architetti di Agrigento e con la Consulta regionale degli Ordini degli Architetti della Sicilia - saranno
illustrati, infatti, attraverso una serie di tavole rotonde, numerosi progetti per l'accoglienza in emergenza, perchè lo sforzo italiano di solidarietà si concretizzi in spazi di vita migliori, per chi arriva nel nostro Paese e per chi ospita.
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