Grand Hotel Palazzo d’Orleans: gente che va e gente che viene. Le porte girevoli della giunta regionale continuano a scorrere con assessori che si dimettono e gente nuova in arrivo. Francamente non si capisce perché tanto accalcarsi. Ieri l’assessore Centorrino ha annunciato l’intenzione di dimettersi. Lo farà ufficialmente domani. Logica e buon senso avrebbero consigliato il trasferimento ad interim delle deleghe. Invece verrà sostituito così come successo, una decina di giorni fa, con Elio D’Antrassi e Giosuè Marino. Francamente non si capiscono le ragioni di tanto movimento. Il presidente Lombardo ha annunciato che si dimetterà a fine luglio per consentire le elezioni a ottobre. E allora perché tutto questo scorrere di porte girevoli? E soprattutto: perché la mozione di sfiducia da parte del Pd? I Democratici sono stati il pilastro dell’ultima stagione di Lombardo. Bastava ritirare l’appoggio per segnare il dissenso. Invece è stato necessario anche un documento ufficiale per sfiduciare il presidente. Evidente che tutto questo traffico è finalizzato alle urne. Serve al Pd marcare un dissenso fino a ieri inesistente. Così da blandire il proprio popolo certamente disorientato dalle scelte più recenti (come si è visto alle comunali di Palermo).
Contemporaneamente la nomina di nuovi assessori è richiesta da Lombardo per chiamare a raccolta il cerchio magico: non a caso come successore di Centorrino si parla (ma la voce viene smentita a tarda sera) di Patrizia Monterosso, suo capo di gabinetto. Insomma le elezioni sono cose troppo serie per lasciarle gestire da mano inesperte. Nel frattempo l’amministrazione è scivolata nel più assoluto immobilismo. Ecco perché, a questo punto, serve un supplemento di chiarezza per conoscere la data delle dimissioni e quella delle elezioni. Non c’è più tempo da perdere.
E poi, per favore, partiti di governo e di opposizione, con le annesse dispute sulle coalizioni possibili, mettano al centro i programmi delle cose da fare in una Sicilia sempre più a corto di idee per fronteggiare una crisi che non attende i tempi della politica.
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Grand Hotel Palazzo d'Orleans
Le porte girevoli della giunta regionale continuano a scorrere con assessori che si dimettono e gente nuova in arrivo. Francamente non si capisce perché tanto accalcarsi
6 Commenti
tuareng
12/06/2012 22:21
MADAY MADAY MADAY e' urgente un blitz della procura della corte dei conti con l'ausilio delle fiamme gialle ...
Tanino
13/06/2012 07:22
Con tutto questo valzer di assessori politici camuffati da tecnici verrebbe da pensare che le dimissioni siano una falsa! Manca poco più di un mese alla verità su Don Arraffaele Lombardo e company!
VINCENZO DI CARLO
13/06/2012 07:58
tutta colpa del PD che invece di sfiduciare subito Lombardo ancora lascia la spina accesa. E' da delinquente quello che fanno, nella immobilità generale loro si fottono i soldi senza fare nulla.
Tino
13/06/2012 08:42
Riflettendo sull'evoluzione di questa legislatura e sulle "maggioranze variabili" ho il fondato sospetto che il Governatore, più che alle dimissioni, stia pensando a raccattare un numero sufficiente di deputati per raggiungere una ulteriore risicatissima maggioranza che gli consenta di tirare ancora avanti fino alla fine naturale del mandato...elargendo ancora ennesimi incarichi di sottogoverno. E con buona pace di chi si sta preparando alle possibili elezioni di ottobre... Vedremo se i fatti mi daranno ragione!
honhil
13/06/2012 09:51
La Sicilia (dal latino: Sicilia) nel mondo è sinonimo di mafia. Un marchio d’infamia immutabile nel tempo. Come il nome che porta. Forse a causa della sua quasi totale appartenenza alla placca africana i suoi abitanti, caratterialmente, sono più vicini agli africani che agli euroasiatici. La “casta” insomma l’hanno nel sangue ed è un retaggio che viene dalla notte dei tempi. Non per niente il comparatico è nato qui. Un copyright che i siciliani hanno fatto valere anche nei confronti dei cartaginesi e dei romani. Sottomessi sì, ma senza rinunciare al marchio di fabbrica. Che è migliore di un quarto di nobiltà. Perciò le elezioni non possono essere che lotte tra clan. E a volte divengono, nel gioco all’elastico di alleanze fortunate, delle vere e proprie scalate sociali. Si sgomita, si tradisce, ci si imbelletta per meglio apparire, dato che, per chi ci sa veramente fare ed ha dalla sua parte un pizzico di fortuna, ogni campagna elettorale può diventare l’occasione della vita. Il parassitismo sociale, in una realtà senza prospettive ed avvenire, è l’unico vero capitale da spendere, per gli elettori e gli stessi possibili eletti. La fideiussione omnibus che salva dal fallimento. L’ascensore sociale che può portare anche in paradiso. La moltitudine di dipendenti della regione siciliana e tutte le strutture e sovrastrutture che ingabbiano l’economia isolana e la indirizzano nell’unica sola direzione indicata dal padrone pro tempore, fino ad arrivare all’insulsaggine del consulente del consulente per arrivare al consulente che meglio non si trova, che poi non è altro che il consulente del niente, sono figli e figlie del sistema “spirtizza”. Da ciò l’immutato fascino delle porte girevoli della mangiatoia Grand Hotel, continuando a restare l’unico ponte di collegamento tra gli aspiranti protagonisti della prossima stagione politica e quel “pulviscolo sociale” che può far realizzare l’agognato sogno.
Giuseppe Pace
13/06/2012 10:32
SECONDO ME FANNO PRIMA A CHIUDERE IL PORTONE , E SCRIVERE : CHIUSO PER FURTO !!! SEMPLICEEEEEEEEEEEEE