
AGRIGENTO. Un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, contro la fede pubblica e l'amministrazione della giustizia. A scoprirla sono stati i carabinieri di Agrigento: 25 le persone iscritte nel registro degli indagati, 2 milioni di euro la truffa accertata in pochi mesi d'indagine. Ad agire - fra Agrigento, Delia e Mazzarino nel Nisseno - era una pseudo società, denominata «Confederazione commercio artigianato europeo» che avrebbe usato i simboli della Regione Siciliana e dell'Unione Europea. Società che i carabinieri della tenenza di Favara hanno scoperto non essere censita alla Camera di commercio. Il modus-operandi, ideato dagli affiliati, consisteva nell'ordinare in nome e per conto della «Confederazione Commercio Artigianato Europeo» - società spacciata come operante nel settore pubblico alle dirette dipendenze della Regione Siciliana, merci di ogni tipo a numerosi fornitori su tutto il territorio nazionale, promettendo di pagare non appena sarebbero stati stanziati dei non meglio precisati fondi pubblici.
Per rintracciare le ditte fornitrici, poi truffate, il gruppo si sarebbe servito del sito internet della «Consip», una spa del ministero dell'Economia e delle Finanze operante ad esclusivo servizio delle pubbliche amministrazioni. Gli appartenenti al gruppo accedevano al sito internet, reperivano i numeri di telefono delle ditte, le contattavano e mettevano in atto la truffa. I 25 indagati - nell'ambito dell'inchiesta denominata «Colpo di fulmine» che ha portato alla luce un'associazione per delinquere dedita alle truffe - sono di Favara (Ag), Castrofilippo (Ag), Canicattì (Ag), Palma di Montechiaro (Ag), Ravanusa (Ag), Caltanissetta, Delia (Cl), Sommatino (Cl), Mazzarino (Cl), Altavilla Milicia (Pa), mentre tre vivono a Roma. La merce acquistata truffando i fornitori veniva trasportata in garage di Favara e in uno nella zona industriale di Agrigento e poi veniva venduta a commercianti dell'Agrigentino e del Nisseno. Sedici i ricettatori individuati ed indagati. I sequestri di merce acquistata con le truffe sono stati effettuati a Delia (Cl), Roma e Mazzarino (Cl). I carabinieri hanno ritrovato scaffalature industriali, televisori, impianti di videosorveglianza, forni a microonde, computer, stampanti, telefoni cellulari, tablet, condizionatori, orologi, portafogli.
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