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Omicidio di Aldo Naro, il tribunale chiede la riapertura delle indagini

Aldo Naro

Dopo quasi quattro anni il Tribunale di Palermo (corte presieduta dal giudice Fernando Sestito), ha affermato che l’assassino di Aldo Naro, avvenuto il 14 febbraio del 2015, non sarebbe stato uno solo.

Così come chiesto dai legali delle parti civili, gli avvocati Salvatore e Antonino Falzone, il giudice ha disposto la trasmissione degli atti al procuratore della Repubblica di Palermo per le valutazioni di competenza nei confronti di Gabriele Citarrella, Francesco Troia e Pietro Covello, i buttafiori della discoteca palermitana in cui il giovane nisseno è stato brutalmente ucciso.

Inoltre, per quanto riguarda il solo Gabriele Citarrella, mai indagato nonostante la presenza di indizi a suo carico fin dall’epoca dei fatti, il giudice ha disposto che la Procura palermitana valuti, in aggiunta all’ipotesi di omicidio, la sua responsabilità per il reato di rissa aggravata dall’evento morte.

Condannati a due anni di reclusione per rissa Giovanni Colombo, Pietro Covello e Mariano Russo, oltre al risarcimento dei danni per le parti civili e al pagamento delle spese processuali. Assolti per non aver commesso il fatto Giuseppe Micalizzi, Carlo Salvatore Lachina, Giuliano Bonura, Daniele Cusimano, Natale Valentino e Francesco Meschisi (quest’ultimo perchè il fatto non cosituisce reato). Tra novanta giorni le motivazioni.

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