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Il tumore del polmone più aggressivo riprodotto in provetta

Grazie alle cellule staminali embrionali umane è stata riprodotta in provetta la forma più aggressiva di tumore del polmone, quella a piccole cellule, che è anche la più comune tra i fumatori. Il risultato è pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Medicine dagli esperti dell'unità di ricerca biomedica della Cornell University di New York, che puntano a perfezionare questo modello per trasformarlo in un laboratorio vivente con cui studiare la progressione della malattia e la sua risposta ai farmaci.

E' un importante passo avanti, se si considera che questo tumore diventa facilmente resistente alle terapie nell'arco di pochi mesi. La sua origine non è stata ancora del tutto chiarita, ma secondo diversi studi sarebbe da ricercare nelle cellule neuroendocrine (Pnec) del polmone che nessuno finora era riuscito a ottenere in laboratorio partendo da staminali embrionali umane.

I ricercatori della Weill Cornell Medicine hanno centrato l'obiettivo bloccando la cascata di segnali del gene Notch dopo che le staminali avevano iniziato a differenziarsi in cellule progenitrici dei polmoni. Le cellule neuroendocrine indotte in provetta sono state quindi utilizzate per studiare il ruolo giocato nell'insorgenza della malattia da due geni (gli oncosoppressori RB e TP53) che normalmente frenano il tumore e che invece risultano mutati nella gran parte dei pazienti.

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