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Sea Watch verso Catania: guasto alla nave, sbarco non prima delle 8

La nave Sea Watch3 ha avuto indicazione di dirigersi verso il porto di Catania. La nave però è rimasta ferma al largo di Siracusa a causa di un guasto al verricello dell’ancora. Secondo la Capitaneria l'approdo non avverrà prima delle 8 del mattino.

La scelta di fare sbarcare Sea Watch a Catania è stata determinata dalla presenza di centri ministeriali per l’accoglienza di minori. I maggiorenni saranno immediatamente trasferiti all’hotspot di Messina. Lo fa sapere il Viminale.

Intanto sono stati emessi dal Tribunale per i minorenni di Catania, presieduto da Maria Francesca Pricoco, su ricorso della Procura minorile etnea, «provvedimenti di nomina di tutore per ciascuno dei minori presenti sulla Sea Wacth al fine delle attività di tutela previste dalla disciplina interna e dalla normativa internazionale».

L’atto è propedeutico allo tutela e allo sbarco dei minorenni non accompagnati che sono sulla nave della Ong tedesca battente bandiera olandese alla fonda al largo di Siracusa.

«Dopo dieci giorni in mare con gravi conseguenze mentali per i nostri ospiti forse oggi potremo attraccare in un porto sicuro. Ma l’Europa dovrebbe vergognarsi per questa situazione» dice Franck Doerner, medico a bordo della Sea Watch. «Quello di cui abbiamo bisogno - ha sottolineato il medico - non sono lunghe trattative, ma un trattamento umano, nel pieno rispetto dei diritti. Abbiamo bisogno di soluzioni veloci e sostenibili».

Il caso «lo risolveremo nelle prossime ore» dice nel frattempo Matteo Salvini, uscendo dall’Aula della Camera dopo il question time, a chi gli chiede della vicenda della nave Sea Watch ferma al largo di Siracusa. «Se finalmente dopo dieci giorni, grazie alla nostra presa di posizione ferma, alcuni Paesi europei si sono ricordati di essere Paesi europei vuol dire che abbiamo raggiunto l'obiettivo prefissato», sottolinea.

Sono 7 i Paesi, compresa l'Italia, che ospiteranno i 47 migranti a bordo di Sea Watch. Si tratta di Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania (oltre all'Italia). L'annuncio è stato dato nel primo pomeriggio dal premier Giuseppe Conte.

Per il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli nella vicenda è stata «Ingranata la marcia giusta verso equa ripartizione di responsabilità. L’Italia torna ad alzare la testa in Europa - scrive in un tweet -. L'#Ue ha ceduto e i migranti della #SeaWatch saranno distribuiti in sette diversi Paesi tra cui Francia, Lussemburgo e Germania».

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