Il tempo, la mafia, la rassegnazione. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, li ha indicati come i grandi "nemici" della Sicilia. Ma lo sono state anche le politiche clientelari del passato macchiate da inquinamenti criminali.
Contro questi retaggi Musumeci ha scelto la via di una "operazione verità" sulle scelte quotidiane che vengono fatte in quella che ha chiamato la "stagione della semina". Alla quale seguirà gradualmente quella del "raccolto".
Il presidente della Regione ha rivendicato un impegno su tanti fronti critici - tutela del territorio, abusivismo, trasporti, infrastrutture, sanità - portato avanti "con umiltà e buonsenso" e soprattutto con un rapporto non subordinato rispetto al governo nazionale.
Musumeci ha citato gli obiettivi raggiunti, le riforme programmate ma anche gli "screzi" con la burocrazia. E ha assicurato che la coalizione reggerà fino alla conclusione della legislatura per attuare un "contratto scritto dagli elettori".
"Questa maggioranza - ha detto - non è fatta da santi ma neanche da diavoli. Ma altrove non si sta meglio. Per questo non abbiamo bisogno di lezioni di moralità".
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, secondo i numeri forniti dal governo,si è passati dal 22 per cento dello scorso anno a una media del 34 per cento nel 2018, al netto dei bassi risultati percentuali ancora raggiunti dalle grandi città nell’Isola. Sarebbero un milione e 700mila i siciliani che oggi fanno la differenziata negli oltre 200 Comuni che superano il 50 per cento di raccolta (lo scorso anno erano un centinaio i Comuni che superavano la soglia dei 50 punti percentuali).
Musumeci va all'attacco di Anas e Rfi. "Sono diventati un cancro per la Regione siciliana. O cambiamo marcia o saremo costretti a mettere in mora i nostri interlocutori a cui per un anno abbiamo accordato quasi illimitatamente fiducia assoluta".
"Viviamo una situazione di totale emergenza in Sicilia sul piano della viabilità e non è possibile - continua - che i
cantieri debbano essere semideserti e non debbano essere rispettate le scadenze". "L'Anas - ammette - si muove come pachiderma".
"Siamo al fianco dei sindaci che abbattono le case abusive", ha poi detto.
"Siamo - ha aggiunto - contro l’abusivismo senza se e senza ma. Basta vedere case che diventano tombe, come è accaduto a Casteldaccia". Il riferimento alla tragedia in cui sono morte nove persone ha introdotto il tema della tutela ambientale e del dissesto idrogeologico della Sicilia.
Musumeci ha detto che nell’ultimo anno sono stati avviati interventi di protezione civile in 13 comuni, sono stati preparati piani di bonifica nelle aree a rischio di Gela, Milazzo e Priolo, è stato predisposto un piano contro il rischio alluvioni e per la qualità dell’aria. Sono stati infine sbloccate opere contro il dissesto idrogeologico per 160 milioni.
Contro gli incendi, che hanno registrato una riduzione del 35 per cento, sono stati messi in campo quattro elicotteri delle forze armate e altri sei dei privati. Rinnovato anche il contratto dei forestali.
"Nessuno si illuda. Non sono fatto per i ribaltoni. Questa è la mia coalizione e con questa coalizione, al di là dei numeri, io andrò avanti per tutta la legislatura", ha detto concludendo la presentazione, a Palermo, del report sulle politiche del governo a un anno dal suo insediamento.
"Il contratto è già scritto, non c'è più solo un rigo bianco, lo abbiamo scritto con gli elettori. Il contratto è fatto. E' chiaro - ha aggiunto -. Possiamo aggiungere vari allegati, se altre forze politiche dell’opposizione volessero proporre nuovi obiettivi e temi oltre quelli che fanno già parte del nostro programma. Vengano con umiltà, senza iattanza e arroganza, scriviamo l’allegato A e l’allegato B. Non abbiamo bisogno di lezioni di moralità da nessuno. Questa coalizione non è fatta di santi ma neanche di diavoli. E altrove non vede eroi. Se li vedessi non vorrei vederli troppo da vicino".
"Questo - ha sottolineato - è il Governo che deve mettere le basi per una nuova Sicilia. Se pensiamo ancora allo smalto o alla vernice abbiamo perso. Lavoriamo in silenzio, non ci facciamo condizionare da sondaggi e titoli. Andiamo avanti. In silenzio perchè questa è la stagione della semina. Il pieno raccolto arriverà dopo di noi, dopo 4 anni, ma una parte pensiamo di poterla offrire anche durante la legislatura. Se non facciamo le basi saremo sempre ultimi come adesso, lasciateci lavorare".
"Un avvicinamento con i Cinquestelle? Pietrangelo Buttafuoco è un creativo come la maggior parte degli intellettuali ed è anche un mio amico. Io - ha aggiunto Musumeci parlando a margine con i giornalisti - il mio contratto l’ho fatto nel novembre del 2017 quando mi hanno votato. La mia è una coalizione di centrodestra, chi vuole aggregarsi sul piano delle proposte è liberissimo di farlo. Non ho da riempire fogli bianchi con nessuno. Chi vuole proporre temi nuovi, obiettivi nuovi, lo faccia con modestia e senza iattanza. Con altrettanta modestia - conclude - sarò ben lieto di confrontarmi e accettarli. Non sono il presidente dei ribaltoni".
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