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La prevenzione si ferma a 65 anni, pochi controlli ed esami

- Lunghe file d'attesa nel pubblico e alti prezzi nel privato tengono lontani gli anziani dalle visite mediche mirate alla prevenzione, spesso fino a quando il problema di salute non si aggrava al punto di dover ricorrere all'ospedale. Mira a trovare una soluzione a questo il protocollo d'intesa 'Senior Care', siglato tra il Sumai Assoprof, sindacato degli specialisti ambulatoriali, e Senior Italia FederAnziani.
    Secondo un'indagine condotta recentemente da Senior Italia su un campione di 6.000 anziani, il 60% degli over 65 non ha mai eseguito una spirometria, il 17% non effettua mai esami dal cardiologo, il 46% non ha mai eseguito il test del sangue occulto nelle feci, il 56% non ha mai eseguito esami per valutare la densità ossea, il 41% non si sottopone a controlli dell'udito, una donna su dieci non controlla mai il seno.
    Obiettivo del progetto, siglato in occasione del settimo Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute che si è appena chiuso a Rimini, quello di portare agli anziani programmi di screening oncologici e test diagnostici.
    Prevede infatti una convenzione che permetterà di effettuare a prezzo 'calmierato' in una logica di mutuo soccorso, esami come quello per valutare la densità ossea e la funzionalità polmonare, ma anche elettrocardiogramma, controllo dei nei, visite oculistiche.
    "Puntiamo a far proseguire la prevenzione anche tra gli over 65, perché la prevenzione oggi in Italia è rivolta essenzialmente alla fascia di età compresa tra i 40 e i 65 anni", spiega all'ANSA Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani. "È un accordo strategico che implementa realmente l'attività di prevenzione e cura sul territorio evitando in questo modo il ricorso inutile all'ospedale e rappresenta anche un'opportunità concreta per tanti giovani medici specialisti", spiega Antonio Magi, segretario generale del Sumai. (ANSA).
   

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