Il reddito di cittadinanza «è una misura di sostegno al reddito e al tempo stesso di politica attiva», e pertanto è uno strumento per le persone, non «una dote per le aziende, non è questa la sua filosofia». Lo precisa il professor Pasquale Tridico, consigliere economico di Di Maio, intervistato dal Sole 24 Ore, rispondendo alla proposta della Lega, che invece vede al centro le imprese.
«Certo - osserva - c'è bisogno di un meccanismo di incentivo per le imprese che assumono i beneficiari dello strumento. Stiamo ragionando su uno sgravio contributivo intorno alle tre mensilità di reddito che, con l’assunzione di chi ne beneficia, si potrà trasferire all’azienda. In caso di contrattualizzazione di soggetti più vulnerabili, per esempio le donne, il bonus al datore si potrebbe raddoppiare, fino a sei mensilità».
Quanto alla formazione, «il centro del reddito di cittadinanza rimangono i centri per l’impiego», «la formazione vera e propria poi verrà erogata dai soggetti pubblici preposti, penso a università, Its, Cpia, scuole di formazione, etc. Ciò non toglie, tuttavia, che anche le aziende possano fare formazione con risorse loro», e «per venire incontro», «il datore potrà accedere a un bonus formazione fino a 100 ore, interamente gratuite; una sorta di banca della formazione che utilizzerà per la risorsa assunta oppure per un altro dipendente».
Lo strumento, conferma, sarà un «decreto legge che il Cdm approverà entro il 31 dicembre. Da marzo le domande, da aprile le erogazioni».
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