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Mafia e scommesse in Sicilia, scoperti rapporti con il nipote di Matteo Messina Denaro

Nuova ondata di arresti nell'ambito delle indagini che hanno visto gravi infiltrazioni della mafia nel settore delle scommesse online. Il gip etneo ha emesso una nuova ordinanza cautelare nei confronti di 21 indagati. Tra questi c'è anche il vicesindaco di Misterbianco, Carmelo Santapaola. A lui è contestato il reato di intestazione fittizia di beni, perché assieme ai cugini, i fratelli Placenti, risulterebbe titolare di fatto dell'Orso Bianco Caffè, locale in contrada Monte Palma già sequestrato il 14 novembre scorso. Il gip ha disposto per lui gli arresti domiciliari.

Nel corso delle indagini sono stati documentati contatti tra alcuni indagati  santapaoliani e persone ritenute vicine a Matteo Messina Denaro, tra questi il nipote del superlatitante, Francesco Guttadauro, e altri vicini alla nota famiglia camorristica dei Nuvoletta di Marano nel Napoletano.

I carabinieri hanno anche sequestrato due revolver, una carabina, un fucile semiautomatico, un fucile a pompa, due moschetti, una baionetta e numerose munizioni di vario calibro.

Alle indagini ha fornito un contributo Fabio Lanzafame,  imprenditore del gaming on line, che ha permesso agli inquirenti di capire le dinamiche dell’infiltrazione mafiosa nel settore.

Sono state anche eseguite sedici ordinanze di sottoposizione ad arresti domiciliari da parte della guardia di finanza nei confronti di appartenenti alla rete commerciale del gruppo Placenti, proprietari del sito revolutionbet365, con il quale hanno saputo imporsi nel mercato regionale del gaming con il primario ruolo di “bookmaker”.

I sedici sono accusati di aver assicurato al gruppo Placenti l’intestazione formale delle attività commerciali, attive nel settore del gaming e nel commercio di autoveicoli, con soldi del gruppo mafioso con gli illeciti introiti provenienti dal controllo di una rete nazionale di circa 500 agenzie di scommesse. Sono inoltre accusati di aver garantito il funzionamento, in modo capillare nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Palermo e Trapani, del sito web “revolutionbet365”, negli anni 2016 e 2017, nei quali sono state raccolte “su rete fisica” giocate in contanti per circa 20 milioni di euro. Infine l'accusa è anche quella di aver curato l’affiliazione e la predisposizione dei centri scommesse del bookmaker Placenti, alcuni dei quali simulavano un’attività di intermediazione del gioco on-line, in realtà, praticando la tradizionale raccolta da banco.

I carabinieri di Catania hanno curato l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Catania nei confronti di quattro persone appartenenti alla famiglia Santapaola-Ercolano e, in particolare, alla frangia operante nel comprensorio di Lineri di Misterbianco. L’attività investigativa ha fatto luce sul gruppo mafioso, capeggiato dai fratelli Placenti, che operavano cercando di eludere eventuali investigazioni da parte degli organi inquirenti. Con mansioni di gregari deputati alla gestione dei centri scommesse on-line su tutto il territorio isolano, si occupavano loro degli stipendi degli affiliati.

La guardia di finanza ha eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, in Italia e all'estero, per 70 milioni di euro. In particolare sono 207 rapporti bancari e conti correnti accesi in Italia e nell'Isola di Man, in Austria, in Gran Bretagna e a Malta; 42 immobili; 36 attività imprenditoriali operanti non solo nel settore del gaming; 24 centri scommesse dislocati tra Messina, Catania e Siracusa e 9 automezzi.

 

 

 

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