Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lo 'street tour' di Brescia insieme a Frah Quintale

BRESCIA - In giro per la città lombarda col rapper inventore dello ‘street pop’, tra graffiti, festival e l’imponente Castello cittadino

Nella mappa del rinnovamento musicale italiano un posto di rilievo spetta a Brescia. Il motivo è semplice: qui è nato, ha iniziato a ‘rappare’ ed è cresciuto artisticamente Frah Quintale, uno dei più eclettici e dotati musicisti in circolazione, considerato il fondatore di un genere a sé, lo ‘street pop’, che unisce rap, pop e cantautorato. Il successo di questo mix gli sta fruttando sold out in gran parte delle date del tour di ‘Regardez Moi’, il suo ultimo disco. Nonostante il successo lo porti ormai stabilmente in giro per l’Italia, il 29enne Frah Quintale - moniker di Francesco Servidei - resta molto legato alla sua città, Brescia, dove ci accompagna a fare uno ‘street tour’ molto personale, tra vita di quartiere, luoghi che hanno ispirato il suo ultimo disco ed il celebre Castello cittadino.

“Per me Brescia rappresenta casa, la mia mentalità, le mie radici, la mia famiglia - spiega Frah Quintale all’ANSA -, questa città mi ha cresciuto e formato”.

Hai definito la tua musica ‘Street Pop’: perché hai scelto queste definizione? “La mia passione per la musica è nata in un contesto urbano e la mia attitudine continua ad essere legata alla strada. Il fatto che stesse diventando di larga diffusione la rendeva in qualche modo pop, quindi ho semplicemente unito le due parole: ed ecco che è nato il termine ‘Street pop’”.

Hai mosso i primi passi nel mondo dell’hip hop come writer, sempre nella tua città. C’erano dei luoghi che preferivi per dipingere? “Le prime cose le facevo vicino casa, visto che avevo la fortuna di abitare vicino ad un muro che costeggiava il fiume Mella e fin da piccolissimo mi affascinava. A Brescia poi ci sono una serie di fabbriche abbandonate dove mi piaceva dipingere, perché sono luoghi misteriosi e pieni di vissuto”.

Dove ci porteresti a fare il ‘tour’ della Brescia a cui sei più legato? “Innanzitutto mi piacerebbe fare questo tour con una macchina del tempo perché alcuni posti sono cambiati e altri invece non ci sono più”.

Da dove partiresti? “Sicuramente partirei da casa dei miei genitori, dove sono cresciuto, in un complesso condominiale abbastanza isolato e vicino ad una tangenziale (il quartiere è Urago Mella, lo stesso di un altro musicista famoso, Omar Pedrini, ndr). Da li camminerei un po’ sulle rive del fiume Mella dove ci sono vecchi graffiti (qualcuno anche mio) ed andrei in un parco di zona (lo chiamavamo “la pool” per andare sullo skate) ai piedi della Rotonda Montiglio, tipici palazzoni di quartiere. Poi mi sposterei verso il centro per andare a fare un giro nel mio vecchio liceo, un palazzo storico molto bello dove ho passato momenti importanti della mia adolescenza”.
C’è un luogo che ha ispirato particolarmente un tuo lavoro? “Si. Userei la macchina del tempo per arrivare in stazione al vecchio Hotel Brescia, il posto che ha ispirato il titolo del mio disco “Regardez Moi”. Si tratta di un graffito realizzato da uno street artist bresciano che brillava sulla cima di quello che all’epoca era dimora di senza tetto e gente di strada, e che ora è diventato sede di vari uffici”.

E poi dove potremmo andare? “Sicuramente al castello di Brescia, che è molto bello, consiglio di passarci se si viene in zona”.

Dal punto di vista musicale, quali sono i luoghi che preferisci? “Ce ne sono diversi, sotto questo punto di vista Brescia ha sempre avuto molto da offrire. Su tutti forse Musical Zoo Festival è quello più particolare. La cornice è il proprio il Castello di Brescia, qualche volta ci ho anche suonato”.

Per tutte le info su Frah Quintale:
https://www.facebook.com/frahone.quintale

Caricamento commenti

Commenta la notizia