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Cala del 13% la campagna del pomodoro del Nord Italia

Chiude con un calo del 13%, rispetto al contrattato, la campagna del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia. A darne notizia, comunicando che la materia prima lavorata è stata di 2,4 milioni di tonnellate, è l'organizzazione interprofessionale Pomodoro da industria del Nord Italia (Oi).

L'Emilia-Romagna, in attesa dei dati definitivi con la fine dei lavori nei prossimi giorni di tutte le imprese di settore, si conferma - spiega una nota - la regione con la quota più consistente di superfici coltivate a pomodoro da industria pari a 24.140 ettari, seguita da Lombardia (7.307), Piemonte (2.049) e Veneto (1.406).

La ripartizione nelle principali province contraddistinte dalla presenza della coltivazione del pomodoro da industria vede invece in testa Piacenza (9.962 ettari), Ferrara (5.703), Parma (4.293), Mantova (3.775), Cremona (2.073), Ravenna (2.019), Alessandria (1.856), Reggio Emilia (1004), Modena (763), Verona (727) e Rovigo (564).

"La campagna - commenta il presidente dell'Oi Tiberio Rabboni - si è conclusa con un calo della produzione in campo e del pomodoro consegnato alle imprese di trasformazione di circa il 13% rispetto a quando stabilito nel contratto d'area sottoscritto da Op (Organizzazioni di produttori) e trasformatori, e poi nei singoli contratti aziendali, dove si proponeva una riduzione della produzione rispetto al 2017 per fluidificare il mercato e smaltire, dove necessario, le scorte di magazzino. Il calo rispetto al contrattato 2018 - conclude il presidente - è stato determinato principalmente da maturazioni precoci provocate da andamenti climatici particolari e dai danni indotti dalla proliferazione in provincia di Piacenza del ragnetto rosso".

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