ROMA - Germania batte Italia, ma questa volta in negativo: lo 'spread' automobilistico di Berlino evidenzia un calo del mercato in settembre del 30,5%, contro il 25% del nostro Paese.
Sull'andamento delle vendite hanno pesato il problema delle omologazioni WLTP - molte vetture non erano o non sono ancora disponibili - e la guerra che diverse autorità locali hanno scatenato contro il diesel, che in Germania è sceso sotto il livello di guardia del 30%, collocandosi a settembre al 27% del totale delle immatricolazioni. Lieve aumento delle auto elettriche (+5%) che ora valgono l'1,2% del mercato complessivo e in forte crescita, invece, le ibride che in settembre hanno fatto segnare un +16%. Significativo anche il crollo delle vendite a clienti privati (-34%) mentre è più contenuto (-23%) quello aire aziende. Ma il dato più interessante tra quelli comunicati dalla VDIK - l'associazione dei costruttori tedeschi - sta nella rivoluzione della classifica per marche: in patria Volkswagen perde il 62% delle immatricolazioni e crolla dal primo al quarto posto. In testa sale Bmw che ha perso molto meno del mercato (-1,5%) seguita da Mercedes (-20,5% rispetto al settembre 2017) e da Opel (scesa del 6,6%). La migliore prestazione nell'importante mercato tedesco va al Gruppo PSA che, globalmente, guadagna un 12% di vendite e supera Renault, precedente primatista.
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