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Operazione antimafia dei cc al Mof di Fondi, 6 arresti

ROMA - Operazione antimafia dei carabinieri del comando provinciale di Latina al Mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof), importante snodo commerciale del basso Lazio. Su disposizione della Dda di Roma sono state eseguite sei ordinanze di custodia cautelare tra le città di Fondi, Terracina e Mondragone, a carico dei componenti della famiglia D'Alterio che controllavano l'indotto del Mof anche grazie ai legami con clan camorristici campani. In carcere Giuseppe D'Alterio, Luigi D'Alterio e Armando D'Alterio. Agli arresti domiciliari Melissa D'Alterio, Anna D'Avia e Matteo Simoneschi.

Altre due persone destinatarie delle misure cautelare sono attualmente ricercate. Gli indagati sono a vario titolo accusati di estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, impiego di denaro di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Tutti reati commessi con l'aggravante del metodo mafioso. Nell'ambito della stessa operazione si è proceduto poi al sequestro preventivo delle quote e del patrimonio aziendale di una società di trasporti, la Suprema srl. Secondo l'indagine, denominata "Aleppo", il gruppo, capeggiato da Giuseppe D'Alterio detto "Peppe o' Marocchino", aveva esercitato un potere intimidatorio di tipo mafioso per monopolizzare i trasporti del Mof, arrivando ad imporre una propria tassa ai movimenti effettuati da altre ditte. I D'Alterio avevano inoltre assunto il controllo della Suprema srl, amministrata da prestanome ma di fatto gestita dai figli di D'Alterio. Tra gli episodi contestati anche la minaccia a un imprenditore di Viterbo che aveva acquistato in un'asta pubblica alcuni beni sottratti ai D'Alterio in esecuzione di una misura di prevenzione.

 

Coldiretti, mafia vale 21,8 miliardi da ristoranti a mercati

Dai mercati ai supermercati fino ai ristoranti, il volume d'affari delle agromafie è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nel 2017 con attività che riguardano l'intera filiera del cibo. E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all'operazione del comando provinciale dei carabinieri di Latina che ha disarticolato un gruppo criminale che monopolizzava i trasporti da e per il mercato ortofrutticolo di Fondi (Mof), tra i più importanti a livello nazionale. Le mafie, spiega la Coldiretti, condizionano il mercato agroalimentare stabilendo i prezzi dei raccolti, gestendo i trasporti e lo smistamento, il controllo di intere catene di supermercati, l'esportazione del vero o falso Made in Italy e lo sviluppo ex novo di reti di smercio al minuto. In questo modo la malavita si appropria di vasti comparti dell'agroalimentare, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale; non ultimo compromette in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l'effetto indiretto di minare l'immagine e il valore del marchio Made in Italy. "Gli ottimi risultati dell'attività di contrasto - afferma il presidente della Coldiretti - confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare".

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