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Intercettato il soffio cosmico che accende le stelle

Intercettato il vento cosmico che dà vita alle stelle. È potentissimo ed è stato osservato per la prima volta nell’antica galassia SPT2319-55, lontana 12 miliardi di anni luce, nata quando ’universo era ancora giovane e aveva meno di 2 miliardi di anni. Lo studio, condotto dal gruppo dell’Università del Texas ad Austin,  coordinato dall’astronomo Justin Spilker e pubblicato sulla rivista Science, getta luce, letteralmente, sui meccanismi con cui le galassie più giovani regolano la nascita di nuove stelle.

La ricerca è basata sulle osservazioni compiute con il radiotelescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell'Osservatorio europeo australe (Eso), che ha sfruttato un fenomeno previsto da Einstein nella Teoria della Relatività Generale, denominato lente gravitazionale. Un effetto lente d’ingrandimento, caratterizzato dalla curvatura della luce emessa da una sorgente lontana a causa della presenza di una massa tra la sorgente stessa e l’osservatore.

Ad alimentare il vento galattico potrebbero essere le esplosioni di supernovae, atto finale della vita di stelle massicce, o getti di energia e materia espulsi dai gas che precipitano nell'enorme buco nero che si trova al centro della galassia. Il soffio della galassia lontana viaggia a velocità elevate: 800 chilometri al secondo. “È importante per la formazione e l’evoluzione delle galassie, perché regola la loro abilità di crescita”, ha osservato Spilker. Secondo l’astronomo, infatti, non tutte le galassie crescono allo stesso ritmo: alcune, come la Via Lattea e Andromeda, formano una stella l’anno, altre sono molto più prolifiche, con centinaia o persino migliaia di stelle ogni anno.

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