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Parte dall'Italia la caccia alla forza oscura dell'Universo

Comincerà In Italia, nella seconda metà di settembre, la 'caccia' alla forza oscura dell'Universo, un nuovo tipo di forza ancora sconosciuta in natura la cui particella 'messaggera' potrebbe svelare di cos'è fatta la materia oscura che compone l'80% di tutta la materia dell'Universo.

Si metterà sulle sue tracce l'esperimento Padme (Positron Annihilation into Dark Matter Experiment), che verrà acceso nei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) sotto la supervisione di una collaborazione internazionale a guida italiana formata da una quarantina di ricercatori, a cui partecipano gli statunitensi di Cornell University, Iowa University, William and Mary College, insieme agli ungheresi dell'istituto MTA Atomki di Debrecen e i bulgari dell'università di Sofia.

"Stiamo finendo di assemblare l'esperimento e i rivelatori, ma la macchina è pronta: a luglio abbiamo già provato a sparare i primi fasci di antimateria con cui colpiremo il bersaglio fatto da una sottile membrana di diamante artificiale", spiega all'ANSA il portavoce dell'esperimento Mauro Raggi, ricercatore dell'Università Sapienza di Roma e associato Infn. "L'interazione tra antimateria ed elettroni del diamante - prosegue l'esperto - dovrebbe generare due fotoni: se saremo fortunati, uno sarà un fotone oscuro, una particella simile al fotone ordinario ma contraddistinto dal fatto di avere una piccola massa, che Padme dovrebbe poter misurare. Se entro l'anno dovessimo scoprire che l'energia dell'acceleratore non è sufficiente per farlo, allora in futuro potremmo trasferire l'esperimento negli Stati Uniti, alla Cornell University, tentando con un acceleratore 12 volte più potente".

Avere l'identikit di questa particella è cruciale, perché potrebbe aprirci la porta dell'Universo oscuro. "Questa particella messaggera - sottolinea Raggi - potrebbe essere il punto di contatto tra due mondi separati, quello della materia ordinaria e quello della materia oscura. La sua scoperta significherebbe l'esistenza di una quinta forza che non rientra tra le quattro fondamentali che conosciamo (forza gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole) e che potrebbe essere una delle forze che regolano l'Universo oscuro. Potremmo così finalmente guardarci dentro, per capire cos'è quell'80% di tutta la materia dell'universo che ancora non conosciamo. Una cosa davvero rivoluzionaria".

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