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Import cereali sale a 8,73 tonnellate, spesa cala a 2,26 mld

(ANSA) - ROMA, 16 AGO - Le importazioni in Italia dei prodotti dell'intero settore cereali e semi oleosi nei primi 5 mesi del 2018 sono ammontate a 8,73 milioni di tonnellate (8,48 nel 2017) per un valore di circa 2,26 miliardi di euro (2,30 nel 2017). Lo annuncia l'Anacer, associazione nazionale cerealisti, nel precisare che l'aumento complessivo di circa 252.000 tonnellate (+3%) è dovuto al grano tenero (+232.000 t), al granturco (+104.000 t), ai semi oleosi (+113.000 t, di cui +73.000 t di semi di soia) ed alle farine proteiche (+83.000 t, di cui +59.000 t di farina di soia). Per contro si riducono gli arrivi degli altri cereali destinati prevalentemente all'alimentazione animale: orzo (-30.000 t), avena (-2.000 t), altri cereali minori (-14.000 t); e della crusca (-8.200 t). L'import in Italia di grano duro, precisa ancora l'Anacer, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente diminuisce di 343.000 tonnellate (-35%), di cui -398.000 t dai Paesi terzi e +55.000 t dai partner comunitari. L'import in Italia di riso, considerato nel complesso tra riso lavorato, riso semigreggio e rotture si riduce di 36.000 tonnellate (-33%) per i minori arrivi dalla Guyana (-25.800 t), India (-14.300 t) e Birmania (-6.500 t).

Le esportazioni dall'Italia dei prodotti del settore cereali nei primi 5 mesi dell'anno 2018, sottolineano i cerealisti Anacer, sono ammontate a 1,86 milioni di tonnellate (2,10 nel 2017) per un valore di 1,41 miliardi di euro (1,42 nel 2017). La riduzione delle quantità esportate si deve principalmente ai cereali in granella (-288.000 t, di cui -251.000 t di grano duro), ed ai prodotti trasformati (-54.000 t). Aumentano invece le esportazioni di pasta (+53.000 t), farina di grano tenero (+8.400 t), semola di grano duro (+6.800 t) e mangimi a base di cereali ( +10.000 t).

L'export di riso (considerando nel complesso tra risone, riso lavorato, semigreggio e rotture di riso) aumenta di 21.800 tonnellate per le maggiori vendite verso Germania (+7.700 t), Regno Unito (+6.700 t) e Giordania (+3.700 t). Pertanto il saldo valutario netto - conclude l'Anacer - è pari a -843,5 milioni di Euro, contro -872,5 milioni di euro nel 2017. (ANSA).

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