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Johnny Depp in Italia canta Bowie e celebra gli eroi del rock: il video dell'esibizione

Faccia d’angelo, tatuaggi da diavolo, chitarra al ginocchio e voce suadente, malinconica, per cantare le gesta degli eroi morti del rock'n'roll. E’ un Johhny Depp versione 'Born to be wild’ quello che si è affacciato sul palco del Lucca Summer Festival, davanti a una piazza Napoleone stipata di oltre 6000 fan: lasciati (almeno temporaneamente) a casa i panni stracciati da pirata dei Caraibi, l’ex Mani di forbice è partito in tour con gli Hollywood Vampires, supergruppo in cui milita insieme ai bad boys Alice Cooper e Joe Perry degli Aerosmith, per portare in giro per il mondo il verbo e il ricordo dei pesi massimi del rock passati a miglior vita.

Sigaro stretto tra i denti, occhio bistrato, giubbotto con i teschi e passo strafottente, Depp ha rubato la scena ai veterani Cooper e Perry, magnetizzando l’attenzione del pubblico (non solo femminile): tutti si sono squagliati quando si è avvicinato al microfono per cantare, con voce profonda e un po' timida, Heroes di David Bowie e People who died dei Jim Carroll band. In un tempo lontano, negli anni '70 gli Hollywood Vampires non erano un supergruppo ma una manica di superbevitori del rock capitanata dallo stesso Cooper della quale facevano parte star del calibro di John Lennon, Keith Emerson, Keith Moon e persino John Belushi. Nel giro di una decade una buona parte dei membri aveva però raggiunto il Creatore: e così Alice (che, più prudente, ha abbandonato la bottiglia oltre un trentennio fa) Johnny e Joe hanno deciso di resuscitare i vampiri in forma di band per rendere omaggio a questi grandi artisti.

Mentre sullo schermo dietro il palco passano i volti di Jim Morrison, Lemmy Kilmister, Bon Scott, Jimi Hendrix e tanti altri, i Vampires li omaggiano con adrenaliniche versioni delle immortali Five to One, Break On Through, Ace of Spades The Jack, Baba O'Riley. Il settantenne Cooper, occhi ancor più bistrati di Depp, indossa pantaloni e guanti di pelle e rotea un bastone da prestigiatore, senza vergognarsi nemmeno un po' mentre canta con voce stentorea I'm Eighteen, uno dei suoi primi grandi successi dei Seventies.

«Questa è per un vampiro che non è morto negli anni '70... io», sghignazza. Perry, come al solito in camicia aperta sul petto, sferruzza assoli a go go in un angolo del palco. Ma non è solo a base di cover di lusso il menù della serata: ci sono anche pezzi hard rock scritti da Depp e Alice. Ma il mood è sempre all’insegna della nostalgia per gli amici che non ci sono più, e di questo parla il blues sciancato e funereo di Dead Drunk Friends e Raise the dead. Il gran finale arriva sulle note di un altro cavallo di battaglia di Cooper, School's Out, impreziosito da un inserto della celeberrima Another brick in the wall pt. 2 dei Pink Floyd. Saluti e baci alla folla con la colonna sonora di Anarchy in Uk dei Sex Pistols, mentre il divo Depp lancia a manciate plettri, sorrisi e occhiolini alle ragazze delle prime file. C'è un secondo shot italiano, per i Vampires, dopo stasera: domani, alla cavea del Parco della musica di Roma.

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