Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Tornano le immagini fantasma dei dagherrotipi

Tornano alla luce le 'immagini fantasma' dei dagherrotipi, le primissime forme di fotografia nate a metà dell''800. Le prime a tornare alla luce dal passato sono le figure di un uomo e una donna, la cui identità è però ancora misteriosa. A ridare loro di nuovo un volto è stato il gruppo della Western University, guidato da Madalena Kozachuk, il cui lavoro è descritto sulla rivista Scientific reports.

Si tratta di due immagini custodite nella National Gallery del Canada, che risalgono probabilmente al 1850, ormai non più visibili a causa dell'ossidazione e altri danni. "L'immagine è apparsa totalmente inaspettata, ora la si può vedere nei suoi più piccoli dettagli, dagli occhi alle pieghe del vestito", commenta Kozachuk. Negli ultimi tre anni i ricercatori hanno usato la tecnica del sincrotrone per capire meglio i cambiamenti chimici dei danni subiti dai dagherrotipi.


Fonte: Western University

Nel 2017 sono riusciti a identificare la composizione chimica dell'ossidazione e come era cambiata l'immagine da un punto all'altro. Grazie a questo lavoro preliminare, e usando una tecnica nuova e non invasiva, che sfrutta la scansione rapida a raggi X e la microfluorescenza, sono riusciti ad analizzare i dagherrotipi nella loro completezza e la loro piastra, spessa circa 7,5 centimetri, riportando alla luce i volti nascosti.

Per ogni dagherrotipo la scansione è durata otto ore. "Il mercurio è il principale elemento che aiuta a catturare l'immagine in queste fotografie. Anche se la superficie è ossidata, quelle particelle rimangono intatte, e analizzandolo, possiamo recuperare l'immagine in grande dettaglio", aggiunge Tsun-Kong, coautore dello studio.

I dagherrotipi sono stati la prima forma di rappresentazione visiva della storia, e nell'arco di 20 anni, nel 19/0 secolo, ne sono stati prodotti migliaia, se non milioni, prima di essere rimpiazzati. Migliorando il processo di recupero di queste immagini antiche, si recupererà una parte della memoria storica.

Caricamento commenti

Commenta la notizia