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Abiti con taglie forti portano a minimizzare obesità

 In una società dove sono visti come normali gli abiti con le "taglie forti" le persone sottovalutano sempre di più il loro peso, minimizzando così gli sforzi nella lotta contro l'obesità. Emerge da uno studio dell'Università dell'East Anglia e dell'austriaco Istituto internazionale di analisi dei sistemi applicati che è stato pubblicato su Obesity.
    Sono state analizzate in Inghilterra 23.460 persone in sovrappeso o obese ed è stato rivelato che è in aumento il senso dell'errata percezione del peso. Persone con livelli più bassi di istruzione e di reddito hanno maggiori probabilità di sottovalutare il loro stato e di conseguenza hanno meno probabilità di provare a dimagrire. Quelli che sottostimano il loro peso hanno l'85% in meno di probabilità di provare a perdere peso rispetto a chi ha identificato con precisione il proprio stato di salute.
    I risultati mostrano che il numero di persone sovrappeso che sta percependo erroneamente il suo peso è aumentato nel tempo: tra il 1997 e il 2015 è passato dal 48,4% al 57,9% tra gli uomini e dal 24,5% al ??30,6% tra le donne. Allo stesso modo, tra gli individui classificati come obesi, la percentuale di uomini che percepiscono male il proprio peso nel 2015 è quasi il doppio del 1997 (12% contro il 6,6%). "Vedendo l'enorme potenziale del mercato della moda per le taglie forti, i rivenditori potrebbero aver contribuito al senso della normalizzazione del sovrappeso e dell'obesità - ha detto Raya Muttarak, ricercatore dell'Università dell'East Anglia - se da una parte portano a ridurre la stigmatizzazione di quei corpi di grandi dimensioni, dall'altra possono potenzialmente minare al riconoscimento del sovrappeso e delle sue conseguenze sulla salute. L'aumento di percezione errata del peso in Inghilterra è allarmante". (ANSA).
   

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