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Sauvignon e Pinot Noir ora arrivano da Nuova Zelanda

(ANSA) - MILANO, 14 GIU - Cloudy Bay, nella regione del Malborough in Nuova Zelanda e fondata nel 1985 è una proprietà remota, il luogo più a Sud del mondo dove si produce vino. Nessuno ci avrebbe scommesso, ma oggi l'isola è considerata un vigneto galleggiante con un clima ideale per la nascita di grandi cru.

Il Sauvignon e il Pinot Nero sono stati presentati a Milano in abbinamento alla cucina stellata di Carlo Cracco. Andrea Pasqua, direttore marketing e Wendy Van Den Schrick brand ambassador di Estate&Wines, gruppo Moet-Hennessy, hanno descritto come questa tenuta e i vigneti, agli antipodi dei nostri terroir, rappresentino una ricerca costante da parte degli enologi del gruppo, di territori e climi adatti a produrre vini che abbiano caratteristiche identitarie molto marcate. E ciò avviene dall' Argentina alla Nuova Zelanda e dalla California al Tibet. Così il Sauvignon Cloudy Bay viene presentato in due versioni. Il 2017 è un vino lifestyle, di facile beva e bella freschezza. Il Te Koko 2014, il nome significa Cloudy Bay in lingua Maori, proviene dalle stesse vigne, ma le uve vengono selezionate a mano e fermenta in barrique di rovere. I sentori sono pieni e raffinati, agrumi e frutta esotica per un vino dal palato ricco e persistente. Anche il Pinot Noir arriva a Cloudy Bay negli anni '80. "È stato difficile coltivarlo e trovare il perfetto terroir per liberarne le potenzialità - afferma Van Den Schrick - ma dopo dieci anni, la prima vendemmia". È un vino che rivela il territorio, elegante, femminile, con sentori di frutta rossa e spezie. Viene prodotto nel centro dell'isola senza influenze oceaniche. Esattamente allo stesso livello della Borgogna, il 45' parallelo. (ANSA).

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