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Città del Vino, no ai tagli ad agricoltura in Europa

(ANSA) - ROMA - La Città del Vino dice no alla proposta di bilancio della Commissione Europea per il 2021-2027 che prevede tagli del 7% alla politica agricola comune. "Sono tagli niente affatto banali - afferma il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon - piuttosto chiediamo un riallineamento alla richiesta del Parlamento europeo che aveva puntato a un contributo più ambizioso per gli Stati membri".

In un paese come l'Italia, con il 70% dei centri sotto i 5 mila abitanti e dove pochi sono gli spazi "vuoti" tra una città e l'altra, secondo Città del Vino è prioritario ripensare, ridefinire e riqualificare non solo i grandi centri urbani ma anche quegli spazi "di mezzo", dove si intersecano reti infrastrutturali, aree agricole, insediamenti produttivi, abitazioni, strutture agrituristiche e di turismo rurale.

Altro punto caldo, secondo Città del Vino, è la carenza della banda larga a cui oggi ha accesso solamente il 40% delle famiglie rurali italiane, rispetto al 76% delle totali dell'Ue.

"Un divario che rappresenta uno squilibrio in termini di tecnologia e opportunità - conclude il presidente Zambon - una banda larga efficiente è un supporto forte e sostenibile alle comunità rurali, soprattutto per le applicazioni digitali connesse all'agricoltura di precisione, per i servizi al cittadino e alle imprese e per la vendita online di prodotti enogastronomici". (ANSA).

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