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Vinitaly spinge su rotta Cina, al via roadshow vino italiano

(ANSA) - ROMA, 11 GIU - Shenzhen, Changsha e Wuhan. Sono le nuove tappe del roadshow di Vinitaly in programma in Cina da oggi e fino a giovedì 14 giugno, con il coinvolgimento di 46 aziende, tra cantine italiane e distributori cinesi, con 300 etichette. Così Veronafiere consolida la propria presenza in Asia, dopo Pechino, Shanghai, Hong Kong, Chengdu e gli appuntamenti della Vinitaly International Academy.

La missione commerciale coinvolge tre metropoli nel Sud-Rst del paese, con oltre 40 milioni di abitanti. Secondo i dati dell'osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, nel 2017 i consumi di vino in Cina sono cresciuti del 3% sul 2016 e le importazioni hanno toccato 2,5 miliardi di euro, raddoppiate in valore negli ultimi dieci anni. La quota di mercato dell'Italia in questo avvio di 2018 è pari al 7% e i margini di crescita per le esportazioni nazionali restano quindi ancora molto elevati.

Ma per conquistare nuovi consumatori è necessario prima far apprezzare qualità e varietà della produzione vitivinicola made in Italy a importatori, agenti e canale horeca. "Le tre città individuate - commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - costituiscono hub strategici per diffondere cultura, storia e lifestyle legati al vino italiano, in ottica di uno sviluppo dei consumi. Il nostro export vinicolo in Cina negli ultimi dieci anni è cresciuto del 50%, ma siamo ancora lontani dai risultati dei competitor. L'osservatorio Vinitaly-Nomisma stima fino al 2022 un aumento complessivo delle importazioni cinesi di vini pari al 6% annuo e del 7,5% per quanto riguarda le etichette italiane. È questo il bacino di potenziali consumatori a cui dobbiamo puntare, anche grazie al supporto di ICE-Italian Trade Agency, con cui continuiamo a lavorare con profitto nell'ambito del Piano di promozione straordinario del made in Italy".(ANSA).

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